giovedì 11 agosto 2016

Licenziamenti in attività commerciale. L’ex assessore Bianco replica sul regolamento


POLICORO – Nei giorni scorsi il titolare del ristorante-pizzeria di piazza Eraclea, Giuseppe Gelonese, ha paventato la chiusura del locale a partire dal 25 settembre e il contestuale licenziamento delle 10 unità lavorative per mancanza di spazio pubblico, in quanto i metri quadrati della propria attività sarebbero pochi per soddisfare la ricettività gastronomica degli utenti. L’ex assessore alle Attività produttive fino a qualche giorno fa in carica, Domenico Bianco (Fi), colui il quale ha seguito da vicino il regolamento comunale sul commercio aree pubbliche approvato di recente in Consiglio comunale, afferma che il titolare dell’attività ha avuto un’autorizzazione paesaggistica per abbassare le tende esterne al 50%, lasciando l’altro 50% alzato poiché il porticato ha una destinazione pubblica di passaggio delle persone. Mentre relativamente al regolamento che delimita il perimetro entro il quale si possono ubicare tavoli e sedie, lo stesso Bianco ricorda che fu la minoranza di centrosinistra a proporre la regolamentazione e la prima bozza prevedeva l’occupazione di area pubblica esterna per un massimo del 50% la superficie interna dei locali. Tanto per fare un esempio: se un locale è grande 100 metri quadrati, si poteva occupare il suolo pubblico al massimo per 50 metri. “Ma –sostiene Bianco- dopo una mediazione portammo la metratura esterna al massimo all’80% di quella interna. Dunque non possiamo derogare ciò che è stato normato, tranne se non si rimette mano al regolamento. L’unica soluzione, a mio avviso, sarebbe quella di intervenire con un regolamento ad hoc per la piazza coinvolgendo però tutti le attività commerciali presenti, in quanto non possiamo creare dei precedenti dando a qualcuno più spazio rispetto ad altri. Immaginiamo se altri commercianti che hanno occupato il suolo pubblico nella centralissima via Siris chiedessero di chiudere con delle tende o in altro modo gli spazi di passaggio della propria attività per allargarsi, creeremmo un obbrobrio urbanistico”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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