POLICORO – Il circolo cittadino
del partito democratico (Pd) nella serata di sabato 2 maggio ha organizzato un
convegno dal tema: “Sviluppo territoriale e fondi Ue (europei)” nella sala
consiliare del Palazzo di città. La segretaria cittadina del partito, Adele
D’Agostino, ha portato i saluti dei simpatizzanti e tesserati e poi si è
entrati nel vivo della discussione. Salvatore Infantino, esperto del settore,
nella sua relazione ha sostenuto che i fondi europei non sono sfruttati al
meglio; anzi spesso sono stati utilizzati per altri fini rispetto a quelli
dello sviluppo territoriale per i quali sono stati istituiti, citando i casi di
alcuni amministratori che li hanno spesi per tappare buchi di bilancio come nel
caso di qualche anno fa del Comune di Taranto. Sempre secondo Infantino anche i
Governi passati non sono stati all’altezza di una programmazione seria
spendendoli ad esempio per far fronte ai mancati introiti dell’abolizione
dell’Ici. Poi ha puntato l’indice contro l’inefficienza della Pubblica
amministrazione in generale che manca di un coordinamento; i ricorsi alla
giustizia amministrativa con i relativi tempi biblici prima di arrivare a
sentenza sono un’altra nota dolente dell’apparato amministrativo mastodontico
che regna in Italia. Paese che rispetto agli altri più evoluti adotta il codice
degli appalti, che rappresenta un ulteriore freno allo sfruttamento dei fondi
che l’Unione europea mette a disposizione dell’Italia. La lezione del passato,
quando l’Italia ha rispedito indietro montagne di soldi per il deficit di
programmazione, non è servita agli amministratori, sempre a parere di
Infantino, poiché anche la nuova programmazione comunitaria 2014/2020 ancora
non è partita. Infine ha invitato i Comuni a fare “sistema” tra loro per
sfruttare i fondi che l’Ue mette a disposizione dell’Italia, come ad esempio
gli investimenti territoriali integrati. Le conclusioni sono state tirate
dell’On.Massimo Paolucci, autore di un vademecum sui fondi Ue, il quale ha citato
il piano Junker come leva di sviluppo territoriale e diviso i finanziamenti in
quelli indiretti, filtrati dagli Enti territoriali, e quelli diretti -1/3 della
fetta che tocca all’Italia- a sportello a cui i privati possono attingere a
patto che i progetti siano di qualità e primo fra tutti vadano nella direzione
del rispetto dell’ambiente. Ha chiuso i lavori parlando di una formazione
professionale che a grandi linee non funziona con soldi europei e statali
letteralmente buttati al vento per corsi inutili e soprattutto scollegati con
le esigenze del mercato del lavoro, e anche le infrastrutture non sono state
ben collegate tra loro nell’unire i territori. Per il futuro ha auspicato che i
Comuni si uniscano tra di loro perché soprattutto i piccoli rischiano
l’isolamento, per mancata progettualità nello sfruttamento dei fondi Ue, se non
si inseriscono nei circuiti dello sviluppo di città metropolitane. Un
contributo è stato portato anche dal consigliere comunale Francesco Fortunato
(Pd) e da Mariano Mele a nome dei giovani del Pd.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
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