giovedì 21 maggio 2015

Convegno del Pd. Le opportunità dei fondi Ue

POLICORO – Il circolo cittadino del partito democratico (Pd) nella serata di sabato 2 maggio ha organizzato un convegno dal tema: “Sviluppo territoriale e fondi Ue (europei)” nella sala consiliare del Palazzo di città. La segretaria cittadina del partito, Adele D’Agostino, ha portato i saluti dei simpatizzanti e tesserati e poi si è entrati nel vivo della discussione. Salvatore Infantino, esperto del settore, nella sua relazione ha sostenuto che i fondi europei non sono sfruttati al meglio; anzi spesso sono stati utilizzati per altri fini rispetto a quelli dello sviluppo territoriale per i quali sono stati istituiti, citando i casi di alcuni amministratori che li hanno spesi per tappare buchi di bilancio come nel caso di qualche anno fa del Comune di Taranto. Sempre secondo Infantino anche i Governi passati non sono stati all’altezza di una programmazione seria spendendoli ad esempio per far fronte ai mancati introiti dell’abolizione dell’Ici. Poi ha puntato l’indice contro l’inefficienza della Pubblica amministrazione in generale che manca di un coordinamento; i ricorsi alla giustizia amministrativa con i relativi tempi biblici prima di arrivare a sentenza sono un’altra nota dolente dell’apparato amministrativo mastodontico che regna in Italia. Paese che rispetto agli altri più evoluti adotta il codice degli appalti, che rappresenta un ulteriore freno allo sfruttamento dei fondi che l’Unione europea mette a disposizione dell’Italia. La lezione del passato, quando l’Italia ha rispedito indietro montagne di soldi per il deficit di programmazione, non è servita agli amministratori, sempre a parere di Infantino, poiché anche la nuova programmazione comunitaria 2014/2020 ancora non è partita. Infine ha invitato i Comuni a fare “sistema” tra loro per sfruttare i fondi che l’Ue mette a disposizione dell’Italia, come ad esempio gli investimenti territoriali integrati. Le conclusioni sono state tirate dell’On.Massimo Paolucci, autore di un vademecum sui fondi Ue, il quale ha citato il piano Junker come leva di sviluppo territoriale e diviso i finanziamenti in quelli indiretti, filtrati dagli Enti territoriali, e quelli diretti -1/3 della fetta che tocca all’Italia- a sportello a cui i privati possono attingere a patto che i progetti siano di qualità e primo fra tutti vadano nella direzione del rispetto dell’ambiente. Ha chiuso i lavori parlando di una formazione professionale che a grandi linee non funziona con soldi europei e statali letteralmente buttati al vento per corsi inutili e soprattutto scollegati con le esigenze del mercato del lavoro, e anche le infrastrutture non sono state ben collegate tra loro nell’unire i territori. Per il futuro ha auspicato che i Comuni si uniscano tra di loro perché soprattutto i piccoli rischiano l’isolamento, per mancata progettualità nello sfruttamento dei fondi Ue, se non si inseriscono nei circuiti dello sviluppo di città metropolitane. Un contributo è stato portato anche dal consigliere comunale Francesco Fortunato (Pd) e da Mariano Mele a nome dei giovani del Pd.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)

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