POLICORO
– Si è concluso nella serata del 27 maggio nel Palazzo di città il progetto:
“Non aprire le porte all’alcool” voluto dalla locale sezione della Fidapa,
(Federazione italiana donne arte professioni affari) guidato da Beatrice Di
Brizio, che ha visto impegnati per quasi tutto l’anno scolastico ragazzi
dell’istituto scolastico “L. Milani” e “Giovanni Paolo II”. I lavori conclusivi
degli studenti, seguiti dai rispettivi dirigenti scolastici e docenti, sono
stati illustrati in occasione del convegno: disegni, didascalie, dvd. In
apertura lavori la Di Brizio ha parlato dell’alcolismo come piaga sociale che,
purtroppo, ha visto abbassarsi l’età per l’uso tra i giovani delle scuole
secondarie di primo e secondo grado e dunque il primo stadio è quello del
passaggio dall’età dell’infanzia a quello dell’adolescenza, da qui il
coinvolgimento delle quinte classi delle due scuole suddette. La Prof.ssa
Agnese Schettini, preside della Milani, nel suo intervento ha sottolineato
l’importanza della sinergia scuola/territorio e il focus dei suoi ragazzi
soprattutto sull’aspetto emotivo relazionale nei lavori da loro predisporti. Le
ha fatto eco la parigrado Maria Carmela Stigliano, della scuola “Giovanni Paolo
II”, la quale ha evidenziato come le buone azioni sono sempre il miglior
esempio che si può dare ai ragazzi anche quando il percorso di vita è impervio.
L’avv.ssa Maria Lovito ha concentrato la sua relazione sui reati conseguenti la
condotta di chi fa uso di alcool, tra cui violenza e maltrattamenti in
famiglia, mentre l’uso di alcool di per sé non costituisce reato. Un contributo
fecondo alla discussione è stato portato dal comandante della Polstrada di
Policoro, Michele Canosa, il quale ha puntato l’indice sulla mancata
prevenzione che non viene fatta, soprattutto in famiglia, verso i propri figli
e amici di figli non solo per quanto riguarda l’uso dell’alcool, ma anche la
prevenzione legata per esempio al mancato uso delle cinture di sicurezza alla
guida. Canosa ha fatto rilevare come i sinistri stradali per uso di alcool
siano tra le prime cause di incidenti e, purtroppo, molto spesso anche di
decessi. Al tavolo dei relatori anche il garante dell’infanzia e adolescenza
della Regione Basilicata, Vincenzo Giuliano, il quale si è soffermato sulla
troppa frenesia della vita quotidiana che porta ciascuno di noi a non avere più
comportamenti positivi verso noi stessi e la società che ci circonda e a vedere
sempre gli aspetti negativi che ci circondano, senza mai evidenziare azioni
virtuose che comunque ci sono nella quotidianità ma nessuno ne parla o le
diffonde. Il progetto educativo “Non aprire le porte all’alcool” ha visto il
coinvolgimento anche del Sert dell’ospedale civile “Giovanni Paolo II”, il cui
rappresentante Ferdinando Esposito mercoledì 27 intervenendo alla tavola
rotonda ha citato i danni collaterali come conseguenza dell’alcolismo, prima
causa di decesso tra i giovani tra i 18/21 anni in incidenti stradali, e di
come dal 1995 esiste una Carta europea contro l’alcolismo. Per
l’Amministrazione comunale era presente l’assessore alla Cultura, Massimiliano
Scarcia (Trenta –centro destra), che nel lodare l’iniziativa ha dichiarato che
in Italia l’uso di alcool è tra i più alti d’Europa e che per debellare questa
piaga sociale c’è bisogno di una stretta collaborazione tra scuola e famiglia.
E’ intervenuta anche Maria Antonietta Amoroso, Past president del distretto
Sud-Est della Fidapa e Giulia Colucci, Past president nazionale. La serata è
stata intervallata da esibizioni musicali di studenti di entrambe le scuole
coinvolte nel progetto.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano del Sud)
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