POLICORO – L’inclusione sociale
dovrebbe essere un diritto di tutti gli esseri umani, a prescindere dallo
status e dalle condizioni fisiche di ciascuno di noi. Anzi prima che diritto è
un dovere per chiunque non lasciare indietro nessuno nel cammino della vita
terrena, a maggior ragione se poco fortunato. L’eticità, prima della norma. Ed
è lo scopo di un nuovo progetto messo in campo dal Circolo velico lucano (Cvl)
in collaborazione con la cooperativa sociale “La Mimosa” di Grassano finanziato
dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri
dal tema: “L.I.B.E.R.I. Libertà ed inclusione: in barca equali per rompere
l’isolamento”. Attraverso la risorsa mare e con le attività sportive che si
praticano nella struttura ricettiva per ragazzi quasi tutto l’anno, giovani
provenienti da varie zone d’Italia, di cui una buona parte lucani, potranno
sentirsi come a casa loro in un ambiente familiare, grazie anche alla
professionalità degli operatori della cooperativa sociale materana e Cvl non
solo nelle attività sportive ma anche in quelle extra che accompagneranno
ciascuno di essi durante le ventiquattro ore giornaliere. Entrambi i partner
hanno già un’esperienza consolidata alle spalle: La Mimosa per mission, il Cvl
perché ogni anno ospita nei campi scuola invernali e nei soggiorni estivi
giovani diversamente abili che vengono trattati come normodotati in tutto e per
tutto. Gli operatori sono formati per far sentire ciascuno di essi uno uguale
all’altro, anzi sono gli altri a dover apprendere dagli “abilmente diversi”
soprattutto sulla sensibilità che ci mettono in tutto ciò che fanno. E in un
contesto di solidarietà generalizzato la vela può essere un altro fattore di
rottura dell’isolamento in cui spesso ci si trova, e questo vale per tutti.
Perché essa è una disciplina sportiva di squadra in cui ognuno ha un proprio
ruolo sulla barca. Tutti si sentono responsabili e utili alla causa dove però
nessuno è indispensabile. Ecco dunque come anche lo sport può essere un veicolo
di crescita umana, professionale e civile in una società dove nessuno dovrebbe
sentirsi “diverso” per nessuna ragione al mondo. Da qui il bando nazionale che
vede le due realtà economiche lucane insieme per gli altri e con gli altri in
una mutualità non solo metaforica ma reale. Il progetto ha preso il via da
qualche giorno per terminare nel luglio 2014. Circa 50 i beneficiari di cui il
20% lucani.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della
Basilicata)
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