E’ sempre il prezzo basso al mercato d’origine del
Metapontino il problema maggiore per i viticoltori dell’uva da tavola: la
varietà ‘apirene’, quella più richiesta perché senza semi, è quotata tra i 70 e
i 90 centesimi al kg; quella “palieri” tra i 35 e i 45 centesimi al kg. A
riferirlo è la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata
sottolineando che comunque la produzione di uva da tavola è da noi limitata
(177 mila quintali che rappresenta l’1,4% della produzione complessiva
italiana). E’ quanto si legge in una nota stampa della Cia. Anche per
questa annata – sottolinea Paolo Carbone, responsabile dell’Ufficio Economico
della Cia – i nostri produttori sono alle prese con la competizione europea.
In particolare, le produzioni italiane si trovano in difficoltà per la
concorrenza spietata per prezzi di uva greca e spagnola, anche se in termini di
gusto, presentazione estetica e confezionamento, le nostre uve si distinguono
in meglio anche se scontiamo per l’export i noti problemi infrastrutturali e di
collegamento con i maggiori mercati ortofrutticoli”. “ll fenomeno dell’accumulo
delle scorte riguarda il 34 per cento delle famiglie, che approfittano delle
sempre più numerose “offerte speciali” per spendere di meno, soprattutto sui
prodotti a media e lunga conservazione. D’altra parte -ricorda la Cia- dal 2008
a oggi le promozioni nella Gdo sono cresciute sia in termini di pressione (+9
per cento) che di profondità dello sconto. Per quanto riguarda la possibile
evoluzione del mercato di uva da tavola tutto dipenderà dall'andamento
climatico e da come esso influenzerà la domanda.
Nessun commento:
Posta un commento