Il tesoro degli appennini italiani è l’acqua e
non altre risorse minerarie come il gas o il petrolio, l’acqua è la
risorsa strategica per il futuro di milioni d’italiani. Questo è quanto è
emerso dalle relazioni scientifiche dei maggiori esperti italiani di geologia,
fisica, chimica al convegno svoltosi il 26 giugno scorso nelle sala
Tartarella della Camera dei Deputati e organizzato dal ms5 stelle cui No Scorie
Trisaia ha partecipato dando il proprio contributo. Che le prossime guerre
mondiali saranno per l’acqua gli scienziati lo dicono da decenni, mentre
altri scienziati profilano il rischio di una crisi idrica a livello mondiale
già nel 2050 se non saremo in grado di tutelare il 2% di acqua potabile presente
su tutta l’acqua del pianeta. I piani di trivellazione petrolifera in terra e
mare per la loro invasività e per la filiera altamente inquinante rischiano di
mettere in serio pericolo le sorgenti, i bacini idrici, i fiumi e le
falde idriche. Le estrazioni petrolifere si possono realizzare solo se ci sono
le condizioni ambientali e non si danneggia l’acqua. La catena dell' Appennino
Italiano fornisce acqua alle principali città italiane. La città di Napoli ad
esempio si disseta con le sorgenti dei monti dell’Irpinia, interessate da piani
di trivellazione petrolifera. La Basilicata fornisce acqua a circa tre milioni
di abitanti (Puglia e Basilicata), l’agricoltura di due regioni e la stessa
industria (non esiste industria se non c’è acqua). Non si può assolutamente
mettere a rischio questa risorsa per estrarre poco greggio a termine, di bassa
qualità e che non risolve nemmeno il problema energetico nazionale. Quanto
accade in Basilicata a breve, potrebbe interessare tutte le regioni meridionali
limitrofe di Puglia, Campania, Calabria, il mare Jonio, Adriatico e in futuro
anche il Tirreno. Si trivella anche in Emilia, Abruzzo, Marche, Molise,
Sicilia. Gli esperti hanno convenuto di applicare una sicurezza ai
massimi livelli con apposita normativa agli impianti
petroliferi esistenti secondo i maggiori standard internazionali, non
escludendo la loro chiusura in caso di inadempienza o peggio d’ inquinamento
conclamato. Con la redazione della futura legge si
è convenuto di abbassare i limiti di emissione per gli inquinanti di aria
(ad esempio il H2s, il pericoloso idrogeno solforato), acqua e suolo e portarli
ai massimi standard internazionali di sicurezza per evitare
l’inquinamento della catena alimentare e per evitare danni gravi alla
salute dell’uomo. Sull’acqua l’unico interesse dimostrato dai governi italiani
ha riguardato solo la volontà di privatizzare il bene comune per un business
riservato alle imprese private con la scusa di ottimizzare la gestione
(nonostante il referendum del 2011).In pratica non sono mai state redatte
leggi vincolanti e di massima tutela a salvaguardia del bene pubblico,
minacciato ora come non mai dalle estrazioni petrolifere. I governi e alcune
amministrazioni regionali invece favoriscono le società petrolifere a responsabilità
limitata, che offrono le royalites più basse del mondo con franchigie
sull’estratto e con regole ambientali senza restrizioni, grazie anche a una
normativa di valutazione d’impatto ambientale lacunosa e affidata a
funzionari regionali e governativi più dipendenti dalle volontà politiche
che dal principio di precauzione da applicare per la tutela della salute
delle popolazioni verso le politiche liberiste di estrazione petrolifera.
La prima dose per drogare le amministrazioni sul mito della falsa ricchezza
legata al petrolio sono le royalites:pochi spiccioli che inquinano
le menti i cuori di una classe politica morta che non è in grado di
proporre altro sviluppo alle popolazioni. Ringraziamo il ms5 per aver capito la
gravità della situazione e tutti i tecnici, i giuristi, gli scienziati e
chiunque porterà gratuitamente la propria conoscenza per redigerla. In seguito
questa legge sarà proposta a tutti gli schieramenti politici. Conteremo uno a
uno quei parlamentari che la voteranno , cosi potremo sapere qual è l’interesse
che hanno per il futuro degli italiani, e per la loro stessa
progenie che al pari degli altri cittadini hanno diritto al bene acqua, a
uno sviluppo equo-sostenibile e alla tutela della propria salute.
No Scorie Trisaia
LEGGE SPECIALE : ACQUA RISORSA STRATEGICA
NAZIONALE , TUTELA DELLA CATENA ALIMENTARE E DELLA SALUTE DEI
CITTADINI.
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