BARI - Chiusura degli stabilimenti di Ginosa e Matera e un organico complessivo di 733 dipendenti. È un primo anticipo del piano industriale che è stato elaborato dalla Natuzzi di Santeramo per tentare di risollevare le sorti dell'azienda leader nella produzione di salotti.
L'ANTICIPAZIONE - Il piano è stato
illustrato a Roma nella sede di Confindustria alla presenza dei sindacati
nazionali e locali. In base alle indicazioni del management l'attuale organico,
di 2.700 dipendenti dovrà scendere di circa 1.726 unità di cui 1.580 operai e
146 amministrativi. L'azienda, nel corso dell'incontro, ha detto che nelle
prossime ore presenterà domanda di mobilità. Sulle motivazioni alla base del
provvedimento la Natuzzi ha chiarito che la situazione di mercato «si è
ulteriormente aggravata, il vero obiettivo è la salvaguardia dell'azienda». Ciò
concorre a rendere «gli attuali organici in Italia non più sostenibili e
tecnicamente non possono più essere gestiti attraverso la cassa integrazione».
Il gruppo, che si è detto «consapevole dell'impatto nel territorio che la
riorganizzazione produrrà».
IL SINDACATO - «A
conclusione dell'incontro con la Natuzzi per l'illustrazione del Piano
industriale - è scritto in una nota dalla Fillea Cgil della Puglia - abbiamo
dovuto registrare per l'ennesima volta la assoluta mancanza di volontà da parte
del gruppo Natuzzi di lavorare per la soluzione reale della drammatica
situazione occupazionale. La Natuzzi infatti si è limitata a programmare
investimenti nel mondo su marchio e negozi e invece per gli stabilimenti
Murgiani 1.726 licenziamenti e la chiusura di stabilimenti, senza nessuna
prospettiva di rilancio e soprattutto senza nessun intervento che colga l'opportunità
creata dall'Accordo di programma dell'area Murgiana. Tutto ciò è inaccettabile
e siamo pronti a scioperare». «Il piano industriale annunciato dal Gruppo
Natuzzi - aggiunge Paolo Acciai, segretario nazionale della Filca Cisl - è
semplicemente vergognoso. Far ricadere solo sui lavoratori le conseguenze di
una gestione aziendale a dir poco fallimentare è profondamente sbagliato e
ingiusto. Ci opporremo con ogni mezzo alle intenzioni dell’azienda, che se
attuate avrebbero conseguenze sociali inimmaginabili».
IL GOVERNATORE VENDOLA -
«Ho chiesto al ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato - attacca
Nichi Vendola, governatore della Puglia - l’immediata convocazione, presso il
ministero, di un tavolo nazionale dedicato alla ricerca di possibili soluzioni
per la vertenza Natuzzi che, in queste ore, sta prendendo una piega
assolutamente inaccettabile e pericolosa. È però indispensabile, a questo
punto, che intervenga il governo nazionale e che intervenga con serie e
credibili proposte di politica industriale che, fino a questo momento, hanno
più brillato per assenza che non per efficienza e concretezza. La vertenza
Natuzzi è anche la conseguenza di troppi anni di latitanza di politiche
industriali. A Pasquale Natuzzi, voglio ricordare il lavoro straordinario e
faticoso che abbiamo dovuto portare avanti in questi anni per chiudere
l’Accordo di Programma sul mobile imbottito della Murgia, accordo che prevede
risorse per ben 101 milioni».
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