venerdì 5 luglio 2013

No Scorie: “Impianti petroliferi in mare non sono sicuri”

La sicurezza  negli impianti petroliferi  non è assoluta  e gli incidenti  accadono. Riprendiamo le note stampa  diffuse dalle testate nazionali  sull'incidente grave  accaduto  sulla piattaforma off shore Perro Negro 6 in Angola nell'oceano Atlantico, la piattaforma è di proprietà della Saipem (consociata Eni). Il 1° gennaio 2013 accadde  alla Shell nel mar Artico, la compagnia petrolifera  perse letteralmente una piattaforma che andò alla deriva. Sia la Shell che  l'Eni vogliono trivellare il mar Jonio. La stampa parla di un morto e sei dispersi, mentre non ci notizie su eventuali  danni ambientali  provocati. La stampa parla di cedimento del fondale marino su cui era poggiata la piattaforma petrolifera  in attività propedeutiche alla trivellazione, la struttura non più stabile: è affondata imbarcando acqua. Ricordiamo che il mar Jonio interessato da 14 istanze di ricerca petrolifera  è sistematicamente interessato da scosse sismiche nel golfo di Taranto di magnitudo superiore al  grado 3.3, non ultima quella del 29 giugno 2013, registrato  a 20 km dalla terraferma  e a 5 Km di profondità. La Comunità europea ha varato in questi ultimi mesi  una normativa più stringente sulla sicurezza per le off shore che dovrà essere recepita dagli stati membri. Gli incidenti accaduti dimostrano  che non esistono  garanzie sufficienti atte a tutelare le persone, le economie  e l'ambiente cosi come le politiche liberiste dei parlamentari italiani  pro petrolio vogliono far credere a i cittadini.

No Scorie Trisaia


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