POLICORO – L’imminente
stagione turistica ormai alle porte si aprirà con una novità: i parcheggi a
pagamento nella zona Lido. A stabilirlo è l’amministrazione comunale di centro
destra che amministra la città dal 2012. A pochi mesi (11 giugno) dal voto amministrativo
è una scelta discutibile nella tempistica o impopolare che dir si voglia, ma
nello stesso tempo pure coraggiosa che l’assessore al Bilancio, Massimiliano
Scarcia (Trenta), spiega così: “Lanciamo la sfida agli candidati sindaci che
tanto parlano di turismo ma poi nei fatti di proposte se ne sentono poche.
Abbiamo un lungomare che è costato fior di quattrini e necessita di
manutenzione straordinaria. Poiché le risorse pubbliche sono sempre meno, oggi
un amministratore serio si deve ingegnare su come e dove trovare le risorse.
Ecco che con questa scelta ci allineiamo alle altre città turistiche. Per chi
viene a visitare la nostra città un minimo di ritorno ci deve essere, anche per
qualificare meglio i servizi: docce pubbliche, passerelle, servizi igienici,
pineta, oltre a disciplinare meglio in traffico spesso caotico nei mesi estivi.
Ecco dunque che con il gettito che andremo a ricavare, nelle nostre stime 100
mila euro, sarà tutto reinvestito nel turismo per rendere sempre più
accogliente la nostra cittadina. I parcheggi a pagamento saranno circa il 50%
di quelli disponibili, quelli al fresco e sotto gli alberi per intenderci,
mentre gli altri continueranno ad avere le strisce bianche. La sperimentazione
riguarda solo la zona Lido e non località Torremozza e Idrovora e durerà fino
al 2019: si pagherà o con biglietto prepagato o tramite parchimetro con le
seguenti tariffe: 0,50 ad ora per un massimo di 4,00 a giornata; 0,75 e fino a
6,00 per i camper dalle ore 08:00 fino alle 20:00 dal primo luglio al 31 agosto”.
Quella delle strisce blu a mare non è una decisione nuova nel centro jonico, in
quanto questo tipo di scelta fu presa nella prima parte della legislatura
1997/2001 dall’allora sindaco Antonio Di Sanza (Fi), anche se durò solo l’arco
di una estate poiché non mancarono le proteste di residenti e non che la
interpretarono come l’ennesimo balzello anche per farsi il bagno.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
del Sud)
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