POLICORO – “La domanda
crea l’offerta”. Prende in prestito un principio di economia per aprire
ufficialmente la sua campagna elettorale il candidato sindaco del centro
sinistra, Enrico Mascia, alle amministrative di domenica 11 giugno con
possibile ballottaggio il 25. E lo fa dal suo quartier generale, il comitato
elettorale, che egli stesso definisce l’officina delle idee, di piazza Ripoli
nella serata del 25 aprile. Aria serafica di buon padre di famiglia si candida
per essere una sorta di pacificatore in una città divisa su tutto. Ascolta
tutti e si reca personalmente a casa dei cittadini, previa telefonata di
cortesia, davanti ad una tazzina di caffè per ascoltare bisogni e problemi dei
suoi concittadini. E chi non vuole aspettare il suo arrivo, può recarsi nel
comitato e lasciare un messaggio nella bacheca appositamente allestita per
raccogliere le istanze dal basso. Tutto viene vagliato perché ogni semplice
messaggio può essere una proposta: dall’osservatorio sociale, una sorta di
monitoraggio sui problemi della città, al forum dei giovani; passando poi alla
bandiera verde per la città di Policoro che possa esaltarne i contenuti
naturalistici e ambientali presenti: primo fra tutti il Bosco Pantano. Enrico
Mascia da buon ammiraglio della Marina militare non è abituato e prendere
ordini da nessuno, ma un buon condottiero ascolta e poi decide perché senza
squadra non si vince. E la sua è composta da 5 liste: Uniti per Policoro, Casa
dei moderati, Pd, Alleanza di centro, Sviluppo e lavoro, più, spera, l’intera
città di Policoro all’indomani del 12 o più tardi il 26 giugno prossimo. Nel
frattempo che la città decida chi sarà il nuovo primo cittadino, per ora gli 80
candidati remano nella stessa direzione non perdendo di vista i tanti problemi
che attanagliano la comunità. Lui non li sottovaluta, anzi pensa in grande. Ad
esempio vuole che Policoro non sia la provincia di Matera, ma una città
comprensorio con tutti i Comuni della costa che a loro volta siano il mare dei
Sassi in grado di attirare il flusso turistico di Matera 2019 grazie al mare,
porto degli Argonauti e Marinagri, circoli velici e l’ambiente che circonda
questo lembo di terra con veduta sullo Jonio. Ma l’ospitalità di una città che
si vuole caratterizzare per essere turistica non può prescindere dalle suo
origini. E chi meglio di lui le può conoscere visto che vive nel centro jonico
dal 1958, anno in cui Policoro era ancora una frazione di Montalbano! Quando
poi l’anno successivo divenne Comune autonomo cambiò rotta e iniziò quello
sviluppo economico che lo portò in breve tempo ad diventare una delle città più
grandi della Lucania, grazie anche a quella felice intuizione della Riforma
fondiaria che Mascia vuole riproporre in chiave turistica recuperando le
palazzine (case coloniche) in bed and breakfast per dare più ospitalità al
flusso turistico di Matera 2019 e mettendo così a sistema dei turisti: mare,
ambiente, storia della città jonica. La sua parola d’ordine è: essere
inclusivi, anche nei confronti di chi nella vita è stato meno fortunato. Ad
esempio propone di utilizzare i palazzetti dello sport, soprattutto
PalaOlimpia, in una sorta di cittadella dello sport organizzando delle
Paraolimpiadi e costituire dei comitati di quartiere dove ascoltare e poi
tramutare in azione politica, la dove c’è la possibilità, le legittime
aspettative dei policoresi. Punta a salvare la città proprio come fa un
capitano, anzi ammiraglio, che si rispetti, quando l’imbarcazione naviga a
vista. Alla presentazione delle liste c’erano parte dei candidati, alcuni dei
quali si sono presentati con l’entusiasmo di chi è sicuro di aver scelto un
rassicurante timoniere.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
del Sud)
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