POLICORO – Un incendio
doloso si è sviluppato in una casa famiglia del centro jonico nella serata di
domenica 2 aprile. Intorno alle 22:30 l’operatrice di turno della struttura
“Peter Pan”, gestita dalla cooperativa “Genesis”, ubicata in via Federico
Fellini, ha visto uscire del fumo dalla stanza degli uffici amministrativi
della casa famiglia. Ha messo subito in sicurezza gli 8 ragazzi presenti facendoli
scendere per strada evacuando così di fatto l’appartamento dove i minorenni di
varie nazionalità soggiornano, e chiamato immediatamente sia i vigili del fuoco
del distaccamento di Policoro che le forze dell’ordine, carabinieri e polizia
di Stato del centro jonico, che subito intervenivano per evitare sia che
l’incendio si propagasse, i primi, e prevenire altri problemi gli altri.
Inoltre la stessa operatrice di turno avvisava anche la responsabile della casa
famiglia dell’incidente, la quale anch’essa celermente si recava nella
struttura sociale. I pompieri entravano così nella casa famiglia, ubicata al
primo piano di uno stabile, e riuscivano in poco tempo a spegnere il fuoco che
era divampato da un cestino pieno di carta straccia e da un’ altra stanza
adiacente, sempre adibito a mansioni amministrative. Fortunatamente danni a
persone non ce ne sono stati e anche l’ufficio amministrativo non a subito
danni ingenti, tranne un armadietto e qualche suppellettile. Il perché qualcuno
abbia voluto colpire la casa famiglia è al vaglio delle forze dell’ordine,
carabinieri della compagnia di Policoro dove nella giornata di lunedì 3 è stata
sporta denuncia, al momento contro ignoti, per risalire all’autore/i del reato.
Avendo appiccato l’incendio in uffici amministrativi si pensa che volessero
colpire i gerenti della cooperativa/casa famiglia, quindi chi amministra di
fatto le entrate e uscite dell’impresa, e non gli utenti. Comunque sia si sta
indagando sul movente e autore/i che, presumibilmente, sono persone esterne la
struttura. Infatti a quell’ora gli uffici interni la casa famiglia sono chiusi
e gli utenti stavano nella loro stanza insieme all’educatrice che ogni sera
sorveglia i ragazzi e solo lei, o chi è di turno, ha le chiavi di accesso agli
uffici bersaglio dell’incendio. Quindi si presume che gli autori siano entrati
dall’esterno, approfittando magari dell’ora, pensando di poter agire
indisturbati per poter compiere il loro disegno criminoso. Adiacente la casa
famiglia ci sono anche attività commerciali aperte a quell’ora e forse qualcuno
ha potuto vedere chi è entrato o uscito.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
del Sud)
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