sabato 8 aprile 2017

Incendio doloso negli uffici amministrativi di una casa famiglia


POLICORO – Un incendio doloso si è sviluppato in una casa famiglia del centro jonico nella serata di domenica 2 aprile. Intorno alle 22:30 l’operatrice di turno della struttura “Peter Pan”, gestita dalla cooperativa “Genesis”, ubicata in via Federico Fellini, ha visto uscire del fumo dalla stanza degli uffici amministrativi della casa famiglia. Ha messo subito in sicurezza gli 8 ragazzi presenti facendoli scendere per strada evacuando così di fatto l’appartamento dove i minorenni di varie nazionalità soggiornano, e chiamato immediatamente sia i vigili del fuoco del distaccamento di Policoro che le forze dell’ordine, carabinieri e polizia di Stato del centro jonico, che subito intervenivano per evitare sia che l’incendio si propagasse, i primi, e prevenire altri problemi gli altri. Inoltre la stessa operatrice di turno avvisava anche la responsabile della casa famiglia dell’incidente, la quale anch’essa celermente si recava nella struttura sociale. I pompieri entravano così nella casa famiglia, ubicata al primo piano di uno stabile, e riuscivano in poco tempo a spegnere il fuoco che era divampato da un cestino pieno di carta straccia e da un’ altra stanza adiacente, sempre adibito a mansioni amministrative. Fortunatamente danni a persone non ce ne sono stati e anche l’ufficio amministrativo non a subito danni ingenti, tranne un armadietto e qualche suppellettile. Il perché qualcuno abbia voluto colpire la casa famiglia è al vaglio delle forze dell’ordine, carabinieri della compagnia di Policoro dove nella giornata di lunedì 3 è stata sporta denuncia, al momento contro ignoti, per risalire all’autore/i del reato. Avendo appiccato l’incendio in uffici amministrativi si pensa che volessero colpire i gerenti della cooperativa/casa famiglia, quindi chi amministra di fatto le entrate e uscite dell’impresa, e non gli utenti. Comunque sia si sta indagando sul movente e autore/i che, presumibilmente, sono persone esterne la struttura. Infatti a quell’ora gli uffici interni la casa famiglia sono chiusi e gli utenti stavano nella loro stanza insieme all’educatrice che ogni sera sorveglia i ragazzi e solo lei, o chi è di turno, ha le chiavi di accesso agli uffici bersaglio dell’incendio. Quindi si presume che gli autori siano entrati dall’esterno, approfittando magari dell’ora, pensando di poter agire indisturbati per poter compiere il loro disegno criminoso. Adiacente la casa famiglia ci sono anche attività commerciali aperte a quell’ora e forse qualcuno ha potuto vedere chi è entrato o uscito.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)


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