POLICORO – Oggi (21
aprile) alle 18:00 si riunisce il Consiglio comunale per l’approvazione del
regolamento urbanistico della città di Policoro. Nella mattinata del 20 in via
Siris, nel comitato elettorale di Gianni Di Pierri candidato sindaco di
un’aggregazione di liste civiche, l’attuale consigliere comunale di minoranza
di “Policoro Futura” ha convocato una conferenza stampa per manifestare le
proprie perplessità sullo strumento urbanistico di imminente votazione. E lo ha
fatto insieme ai suoi alleati di coalizione: Franco Labriola (Policoro Ideale);
Domenico Bianco (Forza Policoro) e in rappresentanza di Nicola Montesano c’era
Gennaro Manolio (Policoro Capitale). Il primo ha parlato del Regolamento
urbanistico come di una occasione persa per il futuro della città, nel senso
che è venuta a mancare la partecipazione degli attori sociali ed economici di
Policoro alla stesura dello stesso; aggiungendo poi di aver proposto delle
osservazioni, alcune recepite e altre rigettate, che purtroppo non modificano
nella sostanza il Regolamento. In altre parole, secondo Labriola, lo strumento
urbanistico è carente sul fronte turistico non prevedendo un collegamento
diretto tra zona urbana e zona lido; inoltre non prevede nessun recupero
ambientale e produttivo della zona ex fornace né quella dell’area dell’ex
Zuccherificio dove una valutazione ambientale preliminare andava fatta. Invece
ha citato alcune proposte sottoposte alla maggioranza di centro destra che
amministra la città dal 2012: un’area termale di acque sulfuree e oligominerali,
“sistema termale della Siritide”, presenti a suo dire nella zona del Bosco
Sottano all’interno della quale ci sono 100 ettari di cui 30 sono pubblici gestite
oggi dall’università di Bari attraverso il centro sperimentale agricolo “E.
Pantanelli”, la cui missione post Riforma fondiaria è ormai superata. Gianni Di
Pierri ha invece parlato di un occasione mancata per trasformare Policoro in
città verde e blu poiché non ci sono tracce di sviluppo ambientale (verde) e
turistico (blu del mare) nel nuovo Regolamento urbanistico, aggiungendo poi che
non ci sono tracce di storia e cultura e nemmeno di una pianificazione
territoriale di lungo periodo della città di Policoro. Infine ha preso la
parola Domenico Bianco, già assessore comunale, il quale ha sottolineato la
mancata concertazione nella stesura del Regolamento da parte
dell’amministrazione comunale. Entrando poi nel merito ha sottolineato come il
Regolamento urbanistico penalizzi la zona Artigianale facendola rimanere
tagliata fuori dalla strada statale 106 jonica; ci sono carenze, a suo parere,
sul futuro di aree produttive come la D7 e D8; piazza Dante rimane abbandonata
e non centro servizi come da sua proposta, e di come se dovesse passare il
Regolamento urbanistico Policoro diventerà città speculativa: non più ville con
annesso giardino privato ma condomini e agglomerati con verde a carico del
Comune con servizi commerciali nei nuovi quartieri ancora latitanti. Infine in
alcune zone a vocazione agricola non si darebbe la possibilità agli imprenditori
agricoli di poter abbinare l’attività con un turismo sociale: agriturismo.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
del Sud)
Nessun commento:
Posta un commento