mercoledì 17 giugno 2015

Scanziamo le Scorie: no a deposito scorie nucleari in Basilicata

"Il territorio della Basilicata non è disponibile ad accettare nessuna tipologia di deposito di scorie nucleari. L’opera, che non si concilia con le caratteristiche ambientali e lo sviluppo del nostro territorio, determinerebbe la fine dell’economia agricola e turistica oggi unica vera fonte di ricchezza per la Basilicata". Lo afferma, in un comunicato stampa, il presidente dell'associazione Scanziamo le Scorie, Donato Nardiello.  "Inoltre si presenta in maniera oscura, priva di trasparenza, dato che ad oggi il Governo non chiarisce le reali intenzioni che si celano dietro il processo di realizzazione del deposito di scorie nucleari. Ricordiamo il precedente: con il decreto Scanzano si affidava ad un Generale la realizzazione del deposito considerato come opera di difesa militare. Oggi il legislatore indica una definizione di deposito di scorie radioattive astratta in un contorno legislativo che richiede adempimenti senza i quali è complicato capire il contesto per procedere sui territori: definizione di un Programma nazionale con la partecipazione del pubblico per la gestione e messa in sicurezza delle scorie; la creazione dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, con funzioni istruttorie connesse ai processi autorizzativi, le valutazioni tecniche, il controllo e la vigilanza delle attività nucleari;  l’adeguamento della classificazione dei rifiuti radioattivi alle normative internazionali. Oltre a questi adempimenti, si rendono necessari alcuni chiarimenti in particolare sull’applicazione dei criteri per l’individuazione delle aree idonee anche per i rifiuti ad alta attività, oggi ancora un problema irrisolto, e su come gestiremo il materiale radioattivo militare. Senza tutto questo,  il deposito si mostra ancora una volta, come un affare gestito da pochi e pagato da tutti i cittadini con la bolletta elettrica, che potrebbe mettere a rischio la salute umana e l’economia del territorio. Corriamo il pericolo di realizzare l’ennesima opera pubblica inutile. Se non verranno date risposte, se non si chiariranno gli aspetti indicati, la pubblicazione delle aree potenzialmente idonee che si terrà nei prossimi giorni non aprirà a nessun percorso di dialogo e trasparenza come propagandato dal Governo. I Comuni della Basilicata che saranno interessati non si autocandideranno ma saranno legittimati a sollevare barricate per evitare il nuovo attacco al territorio che pregiudicherebbe il suo futuro ad uno sviluppo distorto in contraddizione con la sua naturale vocazione economica agricola e turistica. Invitiamo tutti i cittadini a tenere alta la guardia, a partecipare e ad essere pronti per un’eventuale altra Scanzano contro chi vorrà sporcare la nostra terra e per continuare a costruire sopra il nostro futuro".

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