GOVERNO
RENZI AUTORIZZA RICERCA PETROLIFERA NEL MAR JONIO ; A RISCHIO UN INTERO
ECOSISTEMA
POLICORO - Mentre papa Francesco proclama che "la vita vale più del
petrolio" il governo Renzi per il petrolio sacrifica il mare Adriatico meridionale,
lo Jonio e in futuro intere economie locali. Azioni che non risolveranno il
problema energetico nazionale e che contribuiranno a distruggere il P.I.L
locale e l'occupazione indotta. Lo fa appena dopo le elezioni amministrative,
sono ben 6 le prospezioni petrolifere autorizzate con procedimento di
compatibilità ambientale da parte del Ministero dell’Ambiente e del Ministero
dei Beni Culturali nel mar Adriatico Meridionale e la prima nel Mar Jonio.( http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1329). Nel Mar Jonio dopo anni (dal
2008), governi che si sono succeduti e dopo numerose battaglie condotte dalle
comunità e dai cittadini contro le ricerche petrolifere nel Mar Jonio , fiocca
il primo permesso di ricerca, il governo Renzi lo rilascia all’Enel Longanesi
denominato D79 FR EN, a ruota dovrebbero seguirne un’altra decina, considerato
il principio con cui sono state formulate
le motivazioni con cui sono stati rilasciati i permessi da parte delle
commissioni ministeriali. La prospezione petrolifera in Mar Jonio dovrebbe
essere eseguita con la tecnica dell’air-gun (attività stralciata dal disegno di
legge del decreto ecoreati come reato ambientale). Il Ministero dell’Ambiente con
questo decreto di compatibilità ambientale smussa il principio di precauzione
che stabilisce che qualsiasi autorizzazione deve seguire a un approfondito
studio scientifico e non di parte, quando in realtà è la compagnia petrolifera
che presenta lo studio e le comunità con le istituzioni presentano
osservazioni, la discussione delle commissioni
alla fine si ferma sul giudizio di quanto prodotto. In allegato pubblichiamo in
anteprima una slide di uno studio dell’Ispra che prevede per il Mar Jonio è
un’area di massima protezione per i cetacei, area Aspim dove
interdire qualsiasi attività pericolosa
per i cetacei. Area prioritaria per la
protezione e conservazione di acque profonde e di alto mare .Ma di tutto questo
le commissioni ministeriali non hanno tenuto
conto o hanno ignorato che esistessero.
In quanto la prevenzione si fa prima e l’ispra non si chiama dopo per
verificare se ci sono danni. Le commissioni del ministero non hanno tenuto in nessuna considerazione
la presenza delle navi tossiche radioattive affondate nel mar Jonio come
documentato da 2 inchieste giudiziarie di 2 procure ,dalle commissioni
parlamentari sul ciclo dei rifiuti e da inchieste giudiziare importanti che
videro anche la morte del
capitano Natale di Grazia . Chi garantisce
su un eventuale contaminazione tossica e/o radioattiva del Mar Jonio a seguito di prospezioni petrolifere? La commissione ministeriale si è forse
preoccupata del famoso punto bianco ambientale per far verificare prima e prevedere dopo la prospezione petrolifera lo stato
dell’inquinamento nel Mar Jonio ? Invitiamo pertanto i comuni, le
associazioni, le istituzioni e tutte le parti lese da questo provvedimento a
presentare ricorso al tar del Lazio
entro 60 giorni dall’emanazione del decreto (avvenuta il 12/06/2015). Invitiamo
le istituzioni e i cittadini a una mobilitazione massiccia per salvare se
stessi, le proprie economie e il proprio futuro
da un disegno polittico di distruzione delle economie meridionali messo in
piedi dal governo Renzi grazie alla complicità
di numerosi parlamentari meridionali per favorire altri interessi anche
internazionali: JE SUIS MAR JONIO
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