POLICORO
- Il personale del CRAS Centro Tartarughe Marine e Animali Selvatici dell’Oasi
WWF di Policoro in questi giorni è impegnato nel salvataggio di tartarughe
marine. Quattro esemplari di Caretta
Caretta in stabulazione gestite dalla dott.ssa Ottone e negli ultimi
giorni il recupero di altre tre testuggini di grandi dimensioni, oltre agli
ormai sempre più frequenti recuperi di fauna omeoterma, hanno impegnato con
successo i ricercatori dell’Oasi. Grazie all’importante collaborazione in atto
con le autorità coinvolte nei diversi territori, martedì 2 giugno il team
ambientalista è stato allertato dalla Capitaneria di Porto di Taranto per una
segnalazione di soccorso, inviata da “lodevoli” diportisti nel tratto di mare
antistante il porto degli Argonauti.
Coordinati
dai militari di Marina, i ricercatori dell’Oasi policorese hanno preso in
consegna presso il porticciolo degli Argonauti l’esemplare e assicurato alle
cure del personale specializzato del Centro Wwf di Policoro. Si tratta di una
splendida femmina adulta di 76 cm di carapace e un peso di oltre 60 kg
recuperata in mare da pescatori diportisti del luogo e successivamente presa in
cura dal personale del Centro Tartarughe che, dopo le prime cure del caso, l’ha
destinata alla stabulazione in una delle grandi vasche a loro dedicate
all’interno del Centro. La seconda tartaruga, sempre un esemplare adulto di62
cm di carapace, proveniente dalle acque di Maratea, veniva recuperata la sera
del 3 giugno grazie ad una staffetta organizzata da personale della Capitaneria
della città tirrenica e operatori del Centro policorese in località Lauria
nord. Trasferita e stabilizzata dal personale veterinario,in attesa di
ulteriori indagini cliniche,l’esemplare“ripulita”da numerosi Balani,presentava
una grossa frattura del carapace in fase di avanzata cicatrizzazione.
Infine,giovedì 4 giugno,il terzo esemplare di 76 cm,rinvenuto nelle acque antistanti
il tratto di costa del Comune di Castellaneta marina, già luogo di numerosi
recuperi. Quest’ultima, grazie all’efficace collaborazione tra le autorità
competenti e gli operatori del Centro Wwf di Policoro, veniva recuperata da
sommozzatori della Guardia di Finanza e poi affidata all’equipaggio dell’unità
navale e motovedetta V.2076 che provvedeva alla consegna presso il porticciolo
di Marinagri del grosso “Chelone” nelle mani del responsabile del Centro Tartarughe
e immediatamente trasferito all’interno della struttura veterinaria. Grande la
soddisfazione espressa dal responsabile struttura Antonio Colucci e dai suoi
collaboratori per gli ultimi interventi conclusi felicemente,frutto di un
coordinamento sempre più efficace tra i diversi organismi che si adoperano
nelle importanti fasi di soccorso e recupero,non ultima l’attività sul campo
dei veterinari Asm, primo anello di un protocollo operativo indispensabile per
la corretta gestione di specie prioritarie e a rischio di estinzione, mirata
alla conservazione di ecosistemi marini come le acque del Golfo di Taranto, sempre
più fragile e vulnerabile. A conferma del grande lavoro svolto dalle diverse
organizzazioni in campo al fine di assicurare determinati servizi, tutti gli
esemplari sono stati trasferiti presso la clinica veterinaria dell’università
di Bari e ulteriormente monitorati dal Prof. A. Di Bello, riferimento del progetto
Policoro e ricercatore di fama internazionale.
Gabriele
Elia
(fonte il
Quotidiano del Sud)
Nessun commento:
Posta un commento