POLICORO - Assumeva operai che aveva già utilizzato in passato e,
dopo aver fatto maturare loro i diritti previdenziali, li metteva in cassa
integrazione. Il meccanismo, perfezionato nel corso dell'ultimo anno da un
imprenditore agricolo di Policoro, è stato portato allo scoperto dalla
Direzione territoriale del Lavoro a conclusione delle indagini delegate dalla
Procura di Matera ed è costata la denuncia dell'imprenditore il quale aveva
sottratto alle casse pubbliche 877 mila euro. L'inchiesta è durata oltre un
anno e ha messo sotto la lente d'ingrandimento della Direzione del Lavoro il
metodo che veniva utilizzato con i 252 operai dell'azienda, in una rotazione
che ha cominciato a diventare sospetta con il tempo, soprattutto per gli enti
previdenziali chiamati ad erogare i trattamenti. Il titolare dell'azienda,
inoltre, per riuscire a documentare somme mai percepite, si era messo d'accordo
con un suo collega al quale vendeva (solo sulla carta) prodotti agricoli che,
in realtà, non erano mai esistiti. Il reato di concorso in truffa per
percezione di contributi pubblici a danno dell'Inps ha colpito così i due
imprenditori e i 252 operai utilizzati nell'azienda agricola del Metapontino.
Torna dunque d'attualità il fenomeno delle truffe che oltre ai fondi europei
riguardano anche il mancato versamento di somme previdenziali come accaduto in
questo caso. L'attività investigativa dell'Ufficio del Lavoro e delle forze
dell'Ordine si è così concentrata su questa azienda con un lavoro di controllo
durato dal maggio dello scorso anno fino al luglio scorso e ha così potuto
portare a galla strumenti per aggirare gli enti ai quali invece quelle somme
dovevano essere versate.
Fonte
il Quotidiano della Basilicata
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