mercoledì 29 agosto 2012

INDAGINE EPIDEMIOLOGICA: I DATI SULLE MALATTIE NON INTERESSANO REGIONE E PROVINCIA DI MATERA


Dopo l’ennesimo sfogo del sindaco di Pisticci, Vito di Trani, che suo malgrado
da medico vede ammalarsi e morire i suoi concittadini di tumore (55 morti di
cancro su 107 decessi nel 2007-fonte stesso sindaco), si chiede ancora dopo
anni una indagine epidemiologica.

Era il febbraio 2004 quando come NoScorie Trisaia iniziammo a chiedere con un
volantinaggio ai sindaci dei Comuni limitrofi all’Itrec controlli ambientali,
piani di emergenza per le popolazioni e una indagine epidemiologica per
risalire a percentuali e natura dei tumori in Basilicata. Il discorso iniziò
con l’Itrec, ma subito dopo ci rendemmo conto che altri siti erano, se
possibile, anche molto più pericolosi dell’Itrec stessa, tanto da meritare
monitoraggi costanti dell'ambiente circostante. E ci riferiamo alle attività
svolte in Val Basento, alle discariche,alle estrazioni petrolifere o l’utilizzo
massiccio di pesticidi.

Conoscere le cause soprattutto se ambientali e/o genetiche e/o di altra natura
può essere utile nella prevenzione e indirizzare al meglio anche la spesa
sanitaria regionale proprio in tempo di crisi e di liquidità per le Asl. Il
problema era anche trovare i fondi, finchè arrivarono proprio dall’Itrec le
compensazioni o meglio i risarcimenti ambientali per la presenza delle scorie
nucleari. La provincia di Matera, che in media percepisce ogni anno circa 600
mila euro, dopo il clamore mediatico sollevato sul problema si disse
disponibile già nelle prime trance ad avviare una indagine epidemiologica
retroattiva. I soldi però furono investiti per altre attività e dell’indagine
epidemiologica non vi fu più traccia


Il caso dell’Ilva di Taranto dovrebbe far riflettere i lucani sulle
conseguenze letali per l'ambiente e la salute umana, quando si disattendono le
attenzioni necessarie alla gestione delle attività industriali impattanti, come
lo sono i rifiuti nucleari ,la chimica ,il trattamento dei rifiuti e le
attività estrattive in regione. Perché non dobbiamo dimenticare lo studio
dell'Istituto dei tumori di Milano, durato 20 anni e che, appunto negli ultimi
20 anni, ha registrato un incremento dei tumori in Basilicata doppio rispetto
alla media nazionale.

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