domenica 5 agosto 2012

Sciopero ombrelli sulla Duna attrezzata


POLICORO – Ombrelloni chiusi il tre agosto in riva allo Jonio, sponda Policoro. Gli operatori turistici hanno scioperato in piena estate in una manifestazione dal respiro nazionale  in segno di protesta contro il silenzio del Governo Monti sui problemi della categoria. I clienti degli stabilimenti hanno aspettato fino alle 11 del mattino per potersi riparare dal solleone, fino a quando cioè i gestori hanno ripreso la normale attività dopo aver reso note le motivazioni del blocco. In particolare, la protesta mirava a dire no alle aste degli stabilimenti previste dall’Unione Europea a partire dal primo gennaio 2016 dopo che i gestori hanno investito tempo e danaro per costruirsi un futuro lavorativo. L’agitazione è stata decisa il 3 dai sindacati di categoria: Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna-Balneatori, Assobalneari Italia-Confindustria, insieme ad un pacchetto di iniziative che verranno attuate nel corso del mese di agosto su tutte le spiagge. Le organizzazioni chiedono all’esecutivo la riapertura del tavolo di confronto per redigere un documento condiviso con le misure da mettere in campo per superare la condizione di difficoltà che sta paralizzando il settore balneare, già fortemente provato dagli effetti della crisi economica. Le associazioni di categoria hanno invitato le istituzioni locali ad unirsi alla manifestazione di protesta contribuendo così a dare visibilità ad una situazione che sta mettendo a rischio imprese e posti di lavoro. Fino alle 11:00 del mattino sono stati garantiti regolarmente solo  i servizi di salvataggio. Nel momento in cui ci siamo recati sulla Duna di via Lido in Policoro, ad aderire allo sciopero sono stati, sui circa undici lidi presenti, due storici, fissi: “La Capannina” e “Sirena”, il primo sul lato destro, il secondo centrale, e il terzo mobile sul lato sinistro. Un brutto colpo per il turismo nostrano che deve fare i conti con una stagione corta, da queste parti, e con costi di gestione che lievitano ogni anno per non parlare poi delle lungaggini amministrative tra permessi e costruire, rilascio di concessioni ad adempimenti vari. Oltretutto gli stessi operatori turistici di questi tempi sono presi di mira dagli 007 del fisco, soprattutto controlli sul rilascio degli scontrini, e della Capitaneria di porto per quanto riguarda il rispetto degli articoli del codice della navigazione sulla prevenzione in mare e sulla terraferma. La protesta continuerà anche nei prossimi giorni. Una serrata che rende il futuro del settore ancora più buio.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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