giovedì 7 luglio 2011

Incendi in aziende agricole: il comitato antiracket si è riunito a Scanzano





I recenti incendi ad alcune attività agricole della fascia jonica e in particolare a Scanzano Jonico sono stati al centro di un incontro pubblico interistituzionale tenutosi ieri nella sala consiliare del Municipio organizzato dalla Regione Basilicata e dal comitato regionale antiusura e antiracket. Il Governatore Vito De Filippo ha parlato dell’attività di sensibilizzazione come: “La migliore garanzia per il territorio contro gli attacchi criminosi finalizzati alle attività estorsive e del racket, a cui si deve aggiungere il potenziamento delle reti sociali e il contestuale rafforzamento della presenza delle istituzioni e delle forze dell’ordine che è sinonimo di sicurezza in primis, alle quali bisogna garantire la dotazione e l’utilizzo delle più sofisticate attrezzature tecnologiche per il controllo del territorio. La nostra presenza qui (tra cui quella di alcuni consiglieri regionali come Dalessandro e Venezia oltre ai Senatori Bubbico e Chiurazzi ndr) testimonia la vicinanza ad un territorio troppo attenzionato da atti ed episodi cui spero si venga subito a capo”. Il presidente della Regione, tramite il suo portavoce Nino Grasso, ha anche promesso un aumento di fondi regionali per il suddetto comitato antiracket da destinare poi alle attività di sensibilizzazione a patto che gli imprenditori denuncino atti di estorisione o illeciti di varia natura. Il primo cittadino si Scanzano, Salvatore Iacobellis, ha invece esordito affermando come dal 2004 al 2011 sono stati oltre 10 i casi irrisolti legati a fenomeni ad oggi delinquenziali cui “la manovalanza locale ha dato il suo negativo contributo prestandosi a trame oscure cui speriamo subito se ne venga a capo. Scanzano ha delle piattaforme logisitiche agricole che servono i mercati italiani ed esteri ed è pertanto un’area a rischio contaminazione della criminalità. Come istituzioni dobbiamo scongiurare questo pericolo e fare fronte comune”. Il capogruppo di minoranza del Pdl, Raffaello Ripoli, ha invece chiesto un Consiglio comunale aperto per parlare di questi fenomeni augurandosi che anche la Commissione antimafia nella sua relazione annuale dedichi un paragrafo agli atti delinquenziali di cui la Lucania è oggetto nel corso dell’anno. Il commissario regionale del comitato, Egidio Basile, ha preannunciato l’apertura nel Metapontino di uno sportello staccato antiracket ed antiusura: “dopo il vano tentativo di qualche anno fa oggi più che mai ne sentiamo la necessità. Insieme ai Cofidi e alle federazioni che fanno parte del comitato nell’esprimere la nostra solidarietà agli imprenditori cerchiamo di stare loro vicini, però chi sa inizi a denunciare”. Don Marcello Cozzi dell’associazione Libera di Basilicata ha lanciato la sua provocazione: “E se dietro ci fossero le grandi lobby del turismo che vogliono fare terra bruciata intorno alle imprese agricole per poi costruirci sopra i mega villaggi?”, è stata la domanda e l’ipotesi suggestiva che si potrebbe nascondere dietro gli atti illeciti degli ultimi tempi. Poi ha invitato tutti a non minimizzare ma nemmeno ad ingigantire troppo gli eventi: “Oggi gli interessi economici si sono globalizzati e pertanto anche la criminalità si è evoluta. Il fatto che non si stato chiesto né prima né dopo il pizzo è sintomatico di una criminalità che si sta evolvendo diventando sempre meno brutale e sempre più da “colletti bianchi”. Questo a mio avviso è ancora più preoccupante perché l’intelligence della criminalità si può annidare ovunque. Cerchiamo di sentire gli imprenditori, parlare con loro e reagire con i fatti come l’incontro di oggi per non lasciare campo libero a chi si vuole appropriare del nostro territorio”. In rappresentanza dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) d’Italia c’erà Giuseppe Cicala: “Noi siamo qui per ascoltare e capire questo territorio. Poi cercheremo di avanzare qualche proposta. Per esempio ad Ercolano abbiamo attivato un numero verde antiracket, a Roma un Patto per la sicurezza interistituzionale e appena la riforma federale dello Stato entrerà a regime chiederemo sgravi fiscali a quegli imprenditori che denunceranno di essere stati “avvicinati” dalla criminalità. La nostra presenza qui serve a conoscere il territorio e le sue dinamiche economiche”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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