venerdì 28 agosto 2009

Policoro Soccorso in aiuto dei più deboli


POLICORO – Fino a qualche anno fa si chiamava Croce Rossa Italiana, ora Policoro Soccorso pubblica assistenza. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato è sempre lo stesso: aiutare il prossimo. In buona sostanza Claudio Scorzafava non dà molto peso alla forma ma bada al sodo. Dietro la sua scrivania di via Zanardelli 6, sede ufficiale di questa associazione no profit di Policoro, ci sono attestati di corsi e certificazioni varie che lo qualificano come operatore di pronto soccorso. Insieme ad una quindicina di amici/operatori, tutti qualificati, ci tiene a precisare, ha messo su questa nuova esperienza sociale sulle ceneri di quella della Croce Rossa terminata nel 2007. Tra la sua mission c’è il trasporto di pazienti in strutture sanitarie del nord, dall’inizio dell’anno una cinquantina, di persone diversamente abili, assistenza ad eventi sportivi, dimissioni ospedaliere e quant’altro possa alleviare l’esistenza di persone poco fortunate. Fuori dalla sua sede ci mostra anche l’autolettiga per gli spostamenti anche se in futuro medita di acquistarne qualche altra: “ce ne sarebbe urgente bisogno –commenta il presidente Scorzafava- perché il lavoro è tanto con segnalazioni e chiamate frequenti. Per questo confidiamo nella sensibilità istituzionale e privata di coloro che hanno a cuore le sorti delle persone più sfortunate. Noi ce la mettiamo tutta nel garantire la reperibilità e la professionalità dei nostri soci, tra cui anche donne vedi la vice presidente Tina Virgallito, però in questo tipo di missione l’aspetto umano è senza dubbio importante ma altrettanto importante è quello materiale del parco automezzi per gli spostamenti soprattutto in ospedali lontani dalla Basilicata. Finora il buon Dio ci ha assistito e speriamo lo faccia ancora per molto tempo…”. Insieme all’umanità dei suoi soci c’è anche l’aspetto imprescindibile della professionalità: “due parti integranti di una mela –continua- senza la quale molto spesso non si è di grande aiuto. Alcuni di noi si sono anche perfezionati nell’uso del debrifrillatore e comunque oltre ai soccorritori, autisti, infermieri c’è anche la figura del medico a supportare la nostra attività di volontariato”.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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