POLICORO – L’associazione No Scorie
Trisaia, nata nel 2003, dopo la convocazione del tavolo della Trasparenza da
parte della Regione Basilicata, avvenuta il 29 settembre, chiene più sicurezza
e trasparenza e meno “tavoli degli incidenti”. “Dopo 4 anni
–osservano i soci dell’associazione - la Regione Basilicata ha convocato il
tavolo della trasparenza, che nelle altre Regioni nuclearizzate avviene circa
ogni 3 mesi. Riteniamo che il decommisioning del materiale nucleare dell’Itrec
sia estremamente delicato e che abbia
bisogno della massima sicurezza negli stessi processi (vedi il caso
della fossa ex irreversibile oggetto di incidente ultimo) verso l’ambiente, la
tutela della salute delle popolazioni e delle economie locali. Stesso discorso
vale per la trasparenza nei confronti dei cittadini da parte delle istituzioni
e dell’esercente Sogin. Non
possiamo avere informazioni e rassicurazioni solo in caso di incidenti, mentre
si alimentano con il comportamento delle istituzioni dubbi e perplessità.
Finalmente i Comuni limitrofi al
centro Itrec si sono dotati di un tecnico di fiducia che possa seguire il
decommissioning nucleare dell’impianto Itrec. Questo però non basta, i
Comuni devono divulgare il piano nucleare di emergenza esterno redatto dalle
prefetture alle popolazioni e convocare propri tavoli intercomunali di
trasparenza con i cittadini, Sogin e le istituzioni. Tavoli intercomunali dove
le operazioni sulla sicurezza del decommisioning possano essere seguite
passo-passo anche dai cittadini. In merito ricordiamo che la Sogin è obbligata
a fare un piano di comunicazione sul decommissionig dell’Itrec e a divulgarlo
alle popolazioni (vedi V.I.A
ministeriale impianto Icfp ). Ringraziamo l’Ispra
per aver pubblicato i criteri per la realizzazione del deposito
nazionale, che sono alquanto chiari: i siti nucleari non possono essere
dislocati sotto i bacini idrici, vicino all’acqua e/o vicino a zone dove vi è
attività di estrazione, ricerca e/o sfruttamento delle risorse del sottosuolo.
Vedi acqua, gas o petrolio. I criteri confermano quanto da
noi affermato nel lontano 2006 agli stessi tavoli della trasparenza regionali:
che il sito della Trisaia non può stare lì dov’è per la presenza di acqua e
perché si trova sotto il più grande bacino idrico in terra battuta d’Europa. Né
tantomeno la Regione Basilicata può avviare come nel caso di pozzo Morano in
Policoro attività estrattive di gas vicino i centri nucleari, cosi come già
contestato agli uffici del Dipartimento Ambiente e ribadito nei
precedenti tavoli della trasparenza dal lontano 2008 dalle associazioni di
Policoro.
L’assessore all’ambiente deve pertanto inibire per un raggio di almeno 20 km
se non oltre dall’Itrec qualsiasi attività estrattiva e/o di ricerca petrolifera
che potrebbe generare subsidenza, micro sismicità,scoppi o altre
situazioni di pericolo, considerato il fatto che il centro Itrec si
trova su faglie sismiche, su una falda idrica unica per tutto il
Metapontino, vicino aree abitate, vicino al fiume Sinni, al mare Jonio ed
in’area ad elevato rischio idrogeologico”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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