POLICORO
– La massima assise comunale del centro jonico è ritornata a radunarsi nel
Palazzo di città il 7 ottobre a pochi giorni di distanza da una precedente assise
(29 settembre) che aveva approvato solo la surroga per dimissioni della
consigliera Veronica Lapadula (Pdl) con l’avv. Antonio Cantasano della stessa
lista di maggioranza di Governo. Tra i punti all’ordine del giorno i debiti fuori
bilancio che gravano sulle casse comunali. L’assessore al ramo, Massimiliano
Scarcia (Trenta centro destra), ha quantificato il debito in 267 mila euro di
cui 87 mila circa per sentenze esecutive di cause dalle quali il Comune è
uscito soccombente e 180 mila per acquisizioni di beni e servizi. L’assessore
ha spiegato che i 180 mila euro saranno coperti utilizzando l’avanzo di
amministrazione. A favore hanno votato i consiglieri presenti, 12, mentre i tre
della minoranza hanno espresso parere contrario all’ordine del giorno (odg) che
non ha visto nessuna discussione. Con la stessa maggioranza è stato approvato
anche il secondo odg sulla ricognizione dello stato di attuazione del programma
ed equilibri finanziari, che ha visto una discussione animata tra maggioranza e
minoranza sul bilancio politico di quasi metà mandato dell’Amministrazione. In
particolare Gianluca Marrese (Pd) ha parlato di un Esecutivo che finora si è
occupato solo di ordinaria amministrazione citando alcune criticità: il ritardo
dell’apertura dell’asilo nido, l’alto livello di tassazione locale che grava
sui contribuenti, il degrado urbano e il disservizio della raccolta
differenziata che in alcune aree della città, tipo la zona Lido, non viene
praticata nonostante i cittadini paghino la Tari (ex Tares) per il servizio di
differenziata. Il primo cittadino, Rocco Leone (Pdl), ha replicato che i Comuni
sono stretti nella morsa di un Patto di stabilità che non libera risorse e i
tagli ai trasferimenti, con il Comune di Policoro che a suo dire non solo non
avrebbe ricevuto trasferimenti ma avrebbe dato allo Stato addirittura parecchie
centinaia di mila euro. Poi ha sottolineato che ha salvato il finanziamento del
Contratto di quartiere II, che si stava perdendo per il mancato inizio delle
opere pubbliche, il ritardo nei pagamenti dalla Regione su alcune opere che
hanno di fatto bloccato i lavori di alcune imprese e il rimpallo di
responsabilità che avviene nella interlocuzione con alcuni Enti sub regionali,
primo fra tutti l’Ater. Il vice sindaco, Enrico Bianco (indipendente), ha poi
elencato una serie di opere pubbliche, alcune già appaltate, tra cui parchi e
marciapiedi, e altre prossime a bando.
Gabriele
Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
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