POLICORO – Il Natale policorese è
più o meno in linea con quello nazionale. In giro non si vede molta gente, i
commercianti soffrono. Soldi ce ne sono pochi, ma rispetto agli altri anni c’è
una timida speranza che il 2014 porti un po’ più di certezze. Ci sono
istituzioni autorevoli che prevedono per l’anno che sta per arrivare una
ripresa seppur graduale. Però in un contesto non certo gaudioso, girando per il
paese si avvertono quantomeno dei segnali di ottimismo che nel 2012 non abbiamo
registrato. Partendo da piazza Eraclea, quella centrale, c’è la mascotte
“Nevotto” dell’edicola omonima: un pupazzo gigante gonfiabile che attira
bambini e adulti, tanto da farsi immortalare in un clic. Poi la Pro Loco, longa
manus dell’Amministrazione comunale, ha allestito dei gazebo sulla scia dei più
rinomati mercatini natalizi di città con altre tradizioni. Sotto il porticato
della biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” si possono ammirare oggetti
lavorati a mano con amore, fantasia e
dovizia di particolari da parte di vere e proprie mani di fata, oltre alla
simpatia di chi li vende a partire da Donatella. Le luminarie comunali ci
portano in via Siris dove i commercianti si sono messi d’accordo per allestire
serate a tema, con l’ausilio di cooperative sociali del posto, Pippo’s House in
testa, e l’associazione Infinito, allestendo vetrine con garbo, professionalità
e serietà. Ma anche i privati quest’anno hanno dato il loro apporto
coreografico. Luminarie di vario tipo si vedono dai balconi di case e nei
giardini delle palazzine di campagna, finanche all’ingresso del Bosco Pantano
in via Mascagni si ammira una bella Stella di Natale. Simpatica la tonalità di
luci uniforme che scendono da uno dei cinque grattacieli; così come la cascata
di luminarie dell’Oro Hotel, tra i primi ad creare l’atmosfera natalizia già
tra fine novembre e inizio dicembre. Di fronte un grande pino dell’Heraclea
Residence è perimetrato ad arte con luci che si ammirano da lontano. L’albero
di Natale, compreso quello di piazza Eraclea, non è il solo simbolo della
natività. Nella chiesa di Padre Minozzi l’artista Artese ha allestito un
presepe degno di questo nome. Anche quello del Buon Pastore, come ci spiegano i
parrocchiani, è tra quelli più frequentati per il senso di trascendenza che
emana; così come quello allestito dagli amici dell’edicola di Gregorio Melidoro
in largo Pantani (Quartiere Italia). E poi alberi di Natale vari sparsi per la
città e luminarie di quartiere sostituiscono di sera il sole mattutino di
questi giorni. Calore e colori della gente e del periodo festivo nascondono per
qualche giorno la crisi economica. Non di soli soldi si vive. Infine un’ultima
curiosità. A dispetto del passato finora in giro non si sono visti manifesti e
volantini del classico cenone di San Silvestro. Anche questo è un segnale di
un’inversione di tendenza delle abitudini?
Gabriele Elia
Nessun commento:
Posta un commento