POLICORO
– Due amici si ritrovano in riva allo Jonio, sponda Policoro, durante l’estate
che è il periodo nel quale i tanti giovani del posto che sono fuori per studio
o lavoro ritornano nel paese natio alla ricerca di compagni di una volta,
oltre, ed è sottinteso, ai parenti. Però quando ci si rivede non sempre è una
piacevole sorpresa. Che non riguarda la o le persone ritrovate ma il contesto
dove ci si incontra. La prima cosa che si dice è: “…prendiamoci qualcosa!”. E quale
location migliore di un Lido sulla Duna attrezzata? Ecco che le due persone,
una delle quali di Policoro G.T. che da anni vive a Milano insieme ad un amico,
scelgono di sorseggiare un drink sotto una palma seduti intorno ad un tavolo.
La chiacchera è piacevole e non mancano bei e brutti ricordi. Tra un
ragionamento ed un altro uno sguardo di rito alla struttura, ai suoi utenti
fino a quando non ci si rivolge al bar per il classico ordine. Due Campari
corretti. Uno con un po’ di prosecco e l’altro con Gin. Nessuno dei due ha
fretta, tanta è la voglia di raccontare quello che si sta facendo altrove e la
vita che è cambiata. In meglio o in peggio a seconda di quello che si fa e di
come la si vede: c’è chi è più ottimista e chi più pessimista. Fatto sta che il
tempo trascorre e l’aperitivo arriva e tra una pausa e un’altra a furia di
sorseggiarlo finisce. Che fare? Fermarsi un altro po’ o trasferirsi altrove
alla ricerca di altri amici giusto per bivaccare un altro po’? Si sceglie la
seconda ipotesi e prima di lasciare lo stabilimento balneare naturalmente
bisogna pagare. Niente paura chi sta in città è abituato a tutto. Anche
all’ammazzacaffè. E quando arriva lo scontrino il quantum è di 8 euro! Lo si
guarda bene, forse il caldo eccessivo ha annebbiato la vista degli avventori o
perché no del cassiere. Possibile anche un errore. I due si guardano negli
occhi, non fanno storie e pagano. Nel lido non c’erano servizi collaterali e
sullo stesso ticket c’era scritto: servizio bar. Una consumazione normale. Che
normale anche per chi viene dalla città non è. Lì con quella cifra si pagano i
cocktail e l’animazione. Non un semplice Campari allungato.
Gabriele
Elia
(fonte
il Quotidiano della Basilicata)
Nessun commento:
Posta un commento