POLICORO – Il calendario
SiritidEstate 2013 anche per questa stagione estiva è un copia incolla di
quelli passati. Quando nacque, nella seconda metà degli anni ’90, aveva un
grande slancio socio-culturale che con il passare del tempo però ha perso. Gli
eventi sono sempre gli stessi, e non è un aspetto negativo sia ben chiaro, però
necessita dopo quindici anni di un tagliando. Nel senso che ci vorrebbero altre
manifestazioni innovative e diverse da quelle consolidate. Inoltre il
cartellone non contiene al proprio interno un happening che caratterizzi il
centro jonico. Il Blues in Town, Policoro in Musica e il premio Heraclea sono
eventi che con la storia della città hanno poco a che spartire. Sicuramente
sono dei macroatrattori cittadini, ma Policoro si deve caratterizzare per un
proprio evento. I cinquant’anni di autonomia amministrativa della città
(1959-2009) potevano essere il giusto appuntamento per lanciare un evento
autoctono, e invece è trascorso sempre e solo con gli eventi di cui sopra. Poi
per gli anni a seguire stancamente e ciclicamente si sono ripetuti sempre le
solite manifestazioni mentre altrove la storia è stata utilizzata per essere
rivissuta. Valsinni per esempio con il parco di Isabella Morra ha il suo
evento, Brindisi di Montagna con la storia bandita rievoca il brigantaggio, Campomaggiore
con la città dell’utopia ha la sua caratterizzazione, così come Colobraro ha
utilizzato bene la nomea di paese superstizioso per crearsi un evento tipico
locale. Che Policoro ancora non ha. E non è vero quello che si dice: città
senza storia, perché andando indietro nel tempo la città jonica può scovare un
suo evento. Qualche tempo fa ci fu chi, il consigliere del Pd Franco Labriola,
propose di rievocare la battaglia di Pirro: può essere un’idea e una base di
partenza per veicolare il buon nome della città attraverso una manifestazione.
Ma scorrendo il cartellone 2013 e dopo aver letto la graduatoria comunale degli
eventi che si sono divisi circa 30mila euro, rileviamo che solo tre
manifestazioni hanno beneficiato di soldi pubblici. E sono quelli dell’incipit
di questo articolo. Forse sono un po’ troppi 15 mila euro per il Blues in Town
e gli 8000 mila del premio Heraclea, appena alla sua II edizione, dopo i
6500,00 della prima. E lo stesso dicasi per il Jazz/ballo Swing di Policoro in
musica: circa 8000 anche per l’associazione Alia. Riducendo un po’ i contributi
pubblici dei tre eventi per eccellenza di Policoro si poteva aiutare a crescere
altre manifestazioni che si devono autofinanziare per stare sul “mercato” dello
spettacolo come il festival dell’acconciatura, o anche la sagra del frizzulo
dell’associazione “Amici pensionati” che durante l’estate del 2012 registrò
tantissime presenze. Poi qualche evento sul volontariato è sparito, come “Dany
for emergency”. Inoltre scorrendo la graduatoria pubblica cittadina ci sono
molte associazioni escluse per mancanza del documento di identità da parte del
rappresentante legale. Si potevano accettare con riserva e poi chiedere
l’integrazione successiva dato che non è un errore sostanziale ma di pura
formalità. Dando tutto a tre associazioni si sono penalizzate tutte le altre
rendendo meno vivace l’ennesima estate piatta della città di Policoro.
Gabriele Elia
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