domenica 11 gennaio 2015

Fusione Comuni Policoro-Scanzano: un’opportunità con la riforma dello Stato


POLICORO – Esisterà la Basilicata come Regione autonoma tra una quindicina d’anni? La domanda turba gli animi di chi fa politica attiva o in prospettiva vorrebbe farlo. Perdere l’autonomia politica istituzionale potrebbe significare per loro, forse un po’ meno per il resto dei lucani, non avere più la comoda poltrona di amministratore in via Anzio nei Palazzi della Regione. Non è passato inosservato il progetto di medio-lungo periodo del giovane deputato romano del Partito democratico, Roberto Morassut, di eliminare dalla geografia politica italiana le regioni più piccole tra cui anche la Basilicata. Non solo nei giorni scorsi se n’è discusso, ma Morossut aveva anticipato questa sua proposta, caldeggiata anche da buona parte della classe dirigente del Pd e di altri partiti, nella presentazione di un libro avvenuta a fine luglio a Policoro in cui il deputato nella sua relazione aveva in un certo qualmodo affrontato brevemente il tema che negli anni ’90 ha tenuto banco poiché la prima a parlarne fu la Fondazione Agnelli con le famose macroregioni. Oramai il processo di rinnovamento dello Stato è partito con una cura dimagrante sempre più drastica: prima la riforma con abolizione definitiva delle oltre 100 province italiane e dopo aver raggiunto tale obiettivo toccherà presumibilmente alle piccole regioni scomparire con la provincia di Matera annessa alla Puglia e il potentino alla Campania e l’ex Basilicata che diventerà un’ appendice delle regioni confinanti più popolose. In mezzo dovrebbe esserci, per logica, anche l’abolizione dei Comuni piccoli sotto i 5000 abitanti di cui l’Italia è piena. Oltre 8100 municipi sono tanti per reggere l’urto dei tagli alla spesa pubblica prima fra tutte i trasferimenti statali, di cui anche Policoro che di abitanti ne ha oltre 16mila non è stata immune negli ultimi dieci anni. Ecco che per limitare i danni politici/amministrativi non resta che essere previdenti e anticipare il futuro. Il processo della fusione tra i Comuni di Policoro e Scanzano è partito da luglio 2014 con il Comitato promotore che ha iniziato la raccolta firme e organizzato già due uscite ufficiali, una per ogni Comune interessato al progetto. Che se dovesse vedere la luce porterebbe la nuova entità istituzionale a superare i 20mila abitanti e mettersi un po’ al riparo dai venti di riforma dell’apparato statale che una volta a regime penalizzerà i piccoli Enti locali e territoriali. Un motivo in più per accelerare l’iter per coloro i quali non vogliono la marginalizzazione della loro terra. E la discussione attuale sull’abolizione della Corte d’Appello di Potenza, la riforma delle Cciaa e soppressione del compartimento regionale della Polizia è il corollario di una teoria che sta prendendo velocemente corpo.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano del Sud)

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