lunedì 21 luglio 2014

Vertenza Conte: anche il secondo tavolo tecnico è andato deserto

POLICORO – Vertenza Conte, ancora un nulla di fatto. Anche il secondo tavolo tecnico convocato dal sindaco di Tursi, Giuseppe Labriola (centro destra), ha dato esito negativo e dunque le possibilità che le parti trovino un accordo sono sempre più strette. Ricordiamo che la vicenda dell’azienda agricola Conte/Ergastolo ubicata al confine tra Tursi e Policoro, alla fine di viale Matera, ma nel territorio della città di A. Pierro, balza agli onori delle cronache locali quando la stessa azienda viene messa all’asta, per problemi non legati alla stessa azienda ma da altre vicende economiche della stessa famiglia agli inizi degli anni’90, e acquistata da una famiglia confinante per 80 mila euro. Da qui la protesta di Gianni Fabbris e di Soccorso contadino che occupa la stessa azienda per motivi morali. Fabbris ha chiesto sin dal mese di marzo una mediazione tra le parti affinchè non si speculi sul lavoro e sulla vita delle persone con operazioni che egli stesso ha definito immorali. La controparte che ha acquistato all’asta non si sarebbe presentata mai, a detta di Fabbris, a nessun tavolo di confronto ultimo quello del 17 luglio scorso presso il Municipio di Tursi: “La controparte pensa di mettere le mani –osserva Fabbris- per un tozzo di pane sulla vita e l'azienda di Angela e Leonardo Conte, nonostante si fosse impegnata a partecipare per la seconda volta ha disertato il tavolo. Nonostante tutta la nostra buona volontà a ricercare e trovare un accordo qualcuno fa finta di non capire e pensa di non dover rispondere dell'immoralità di un gesto cui sarà chiamato a dare conto. Un paio di settimane fa l'Ufficiale giudiziario venuto ad eseguire la presa in possesso dell'azienda di Angela e Leonardo aveva sospeso la procedura di fronte alla presa d'atto che il sindaco di Tursi aveva offerto la mediazione per trovare una soluzione ragionevole. Così il primo tavolo è andato a vuoto e lo stesso dicasi per il secondo dell' altro giorno. Anche questa volta la controparte non si è presentata preferendo, evidentemente, la strada di non rispettare la parola data e dimostrando fino in fondo la strumentalità degli argomenti di chi da un anno e mezzo continua a far finta di non capire. Ad ogni modo siamo intenzionati ad andare fino in fondo, anche perchè noi siamo abituati a rispettare la parola data e consideriamo l'impegno per difendere questa azienda come un impegno assunto nei confronti dei tanti e tante che vivendo la crisi sono quotidianamente alla mercè di usurai e sciacalli di ogni genere”. Tra le proposte più volte avanzate dagli occupanti quella di rilanciare l’azienda con una nuova cooperativa all’interno della quale può entrare anche la nuova proprietà; in seconda battuta la restituzione degli 80 mila euro e magari qualcosa in più alla “nuova” proprietà.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Nessun commento:

Posta un commento