martedì 31 maggio 2011

Maxi truffa ai danni dell’Inps

POLICORO - Ci sono voluti due anni di indagini serrate e controlli incrociati, per consentire alla Guardia di finanza di Matera di smascherare un grosso giro di evasione fiscale su indennità previdenziali versate per manodopera non reale in ambito agricolo. Il Comando provinciale di Matera, infatti, nell'ambito dei controlli in materia di erogazioni nel settore del lavoro agricolo, ha accertato l'esistenza di una grossa truffa ai danni dell'Inps, in particolare finalizzata all'indebita percezione di indennità di disoccupazione. L'indagine è scattata nel mese di marzo del 2009, a seguito della segnalazione, da parte dell'Inps, di alcuni indici di anomalia rilevati nei confronti di alcune aziende agricole ispezionate dall'Ente previdenziale. A conclusione degli accertamenti, nel corso dei quali sono stati esaminate migliaia di istanze e di documenti ad esse allegati, è emerso che i datori di lavoro presso i quali i falsi braccianti avevano indebitamente ottenuto, anche per vari
anni consecutivi, le varie indennità, a fronte di un elevato numero di dipendenti dichiarati all'Ente previdenziale, non presentavano caratteristiche strutturali (disponibilità di terreni, dotazione di macchine ed attrezzature agricole, acquisti di materie prime, concime etc..) adeguate ai volumi di manodopera impiegata. I finanzieri della Tenenza di Policoro, hanno appurato che la truffa ai danni dell'Inps è stata portata avanti mediante la presentazione di documentazione fittizia, tra cui falsi contratti di affitto dei terreni, sottoscritti anche a totale insaputa dei proprietari, al fine di giustificare così l'elevato impiego di manodopera, concretizzatosi nell'attestazione di 367 rapporti di lavoro, rivelatisi poi fittizi, che hanno interessato un totale
di 177 braccianti agricoli. Le giornate di lavoro dichiarate, e mai effettuate dai dipendenti delle aziende coinvolte, sarebbero oltre 26.000, a fronte delle quali l'Inps ha dovuto corrispondere indennità previdenziali di varia natura (disoccupazione, maternità, malattia ed assegni familiari agricoli) per un valore di oltre 750.000 euro. I dipendenti, oltre a fruire indebitamente di tali indennità, vedevano maturare contributi ai fini pensionistici per i quali non veniva effettuato il corrispondente versamento nelle casse erariali da parte del datore di lavoro, quantificati in circa 280.000 euro. A conclusione delle indagini, sono stati segnalati all'autorità giudiziaria per truffa aggravata ai danni del bilancio pubblico nazionale, nove persone ritenute organizzatori della truffa e 177 falsi braccianti, o presunti tali, per concorso in truffa. Si tratta di una truffa piuttosto comune nel sud Italia, tanto che la Sicilia indossa la maglia nera. L’operazione di maggiore entità in questo primo scorcio del 2011 è stata messa a segno nel Catanese, dove sono scattate 5 ordinanze di custodia cautelare e un sequestro preventivo di beni per 1,5 milioni di euro nei confronti di un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dell’Inps per indennità di disoccupazione agricola illecitamente percepita. L’operazione, su delega della Procura della Repubblica etnea, ha coinvolto i Comuni di Bronte, Maniace, Randazzo e Maletto. Più di 20 le perquisizioni domiciliari eseguite. Coinvolte, a vario titolo, 40 persone tra dipendenti dell’Inps di Catania, patronati, consulenti del lavoro ed imprenditori agricoli. Sono stati, inoltre, scoperti 1.000 falsi braccianti agricoli.

FONTE
Il Quotidiano della Basilicata

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