venerdì 27 maggio 2011

Turisti francesi visitano la Lucania




POLICORO – Wilma Rizzo parla discretamente l’italiano ed è l’unica in grado di spiegare la gioia con la quale altri 25 turisti francesi hanno trascorso la vacanza tra Puglia e Basilicata, più Basilicata che Puglia a dire il vero. Hanno soggiornato nell’incantevole location della masseria Relias Macchia/San Pio di Pisticci a pochi metri dal porto degli Argonauti: una struttura immersa nel verde con spiaggia privata, piscina, sala massaggi e tutti i comfort di un vero e proprio villaggio vacanze. Peccato per loro che abbiano solo dormito e cenato. In cambio però la Rizzo, signora di mezz’età ma con lo spirito di una ventenne, come d’altronde tutta la carovana di persone avanti negli anni ma che non difettano certo di cultura, compensa così la sua “amarezza”: “La genuinità della Lucania ha colpito tutti noi…ovunque siamo stati ci siamo trovati bene nell’accoglienza, nell’ospitalità, nella gentilezza della vostra gente…complimenti davvero. Inoltre abbiamo apprezzato molto la vostra cucina, e lo dico da francese, fatta proprio come il carattere dei lucani: genuina. Non nascondo che un pensierino per un ritorno qui l’ho fatto, indipendentemente dalla volontà della comitiva”. Il loro biglietto da visita è stato il tuor operator, Franco Garofalo, ideatore del marchio “Welcome Lucania”, e l’accompagnatore Enzo Gruosso di Bella. E’ stato quest’ultimo a portarli per quasi 10 giorni in giro per la Basilicata alla ricerca del sacro nella cripta materana; della civiltà Ellenica del museo “Siritide” di Policoro e in quello di Metaponto; della letteratura nel Palazzo dei Poeti della città di Albino Pierro (Tursi) e nella Valsinni del parco letterario di Isabella Morra con un pit stop nella dimora di Carlo Levi ad Aliano, e poi l’immancabile itinerario religioso delle tante chiese disseminate sul territorio lucano con un occhio di riguardo al Santuario di Anglona (Tursi). Il giro turistico sembrava interminabile perché ad ogni paese c’è stata una sosta forzata alla ricerca di un’ emozione da conservare per sempre nella loro vita. E’ passato in secondo piano anche il ricordino, il souvenir, che qualcuno di loro ha anche acquistato: ma non c’è stata la caccia al tesoro. Chiedevano solo il paradiso. Che hanno trovato in tutto il tuor: compreso il “fantasma” di Craco e le sue caratteristiche pecore. Peccato se ci fosse stata qualche guida turistica in più, soprattutto nei musei e nelle chiese, in francese forse si sarebbero sentiti più a loro agio. Ma se Cristo si è fermato ad Eboli un motivo ci sarà…anche la scoperta di un mondo nuovo ha il suo prezzo.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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