giovedì 12 maggio 2011
Finito il lavoro a Campoverde
POLICORO - Da mesi i dipendenti della cooperativa “Campoverde” di Policoro non ricevono più lo stipendio tanto da essere ormai delle ex maestranze. Nemmeno la nuova dirigenza, finora, è riuscita a presentare ai soci il piano di rilancio aziendale e così quella che era una delle realtà produttive più significative della città ora si trova in piena crisi. Così preso atto della situazione di stallo di “Campoverde”, il primo cittadino di Policoro, Nicola Lopatriello, lo scorso 3 maggio ha inviato una comunicazione urgente a: Confcooperative Fedagri di Torino; Intesa società cooperativa Arl di Faenza; Conserve Italia società cooperativa agricola di San Lazzaro di Savena, con la quale chiede in incontro urgente: “per –dichiara- salvare gli 80 addetti licenziati con la chiusura della piattaforma agricola di via Puglia. I quali non ricevono gli emolumenti che spettano loro da almeno sette mensilità, vantando così un credito consistente. E lo stesso dicasi dei fornitori, tutti piccoli e medi imprenditori agricoli, che portavano il loro raccolto alla sola cooperativa: chiusi i battenti ora si dovranno trovare un altro compratore. Ma anche per loro vale lo stesso discorso dei dipendenti: gli enormi crediti da riscuotere per aver fornito quintali di derrate agricole senza aver ricevuto il corrispettivo pattuito. Inizialmente la cooperativa si era presa del tempo prima di pagare tutti, dipendenti e fornitori, ma poi strada facendo la crisi finanziaria è diventata irreversibile, purtroppo, lasciando senza lavoro tutti coloro che avevano sottoscritto un regolare contratto, anche di fornitura. In questi mesi nessuno ha speso una parola per loro e le istituzioni sono state alquanto latitanti non mettendo in campo nemmeno un piano di salvataggio, previa concertazione con le parti sociali. Ora cercherò di capire la reale situazione economico-finanziaria di “Campoverde” chiedendo un incontro con le cooperative di riferimento, per poi attivarmi su altri fronti mettendo a disposizione la struttura comunale ad altri investitori. Tra questi si sarebbe fatto avanti Pfanner, colosso del confezionamento di succhi di frutta, che conosce molto bene la nostra realtà agricola ritenendola all’avanguardia e pronto pertanto ad aprire in loco uno stabilimento”.
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