L’Ambasciatore Mario Cospito è il secondo cittadino illustre di Policoro
C’è anche l’ambasciatore italiano in Romania, il policorese Mario Cospito, tra i cittadini illustri della città di Policoro. Il diplomatico si aggiunge a Dinu Adamesteanu, iscritto in questo prestigioso albo creato nella legislatura 1993/1997 dall’allora sindaco Mario Arbia. Il Prof. Adamesteanu, scomparso qualche anno fa, per aver contribuito con i suoi studi archeologici a dare lustro alla Basilicata intera; Cospito, invece, “per aver dato lustro a Policoro –spiega il sindaco Nicola Lopatriello nelle motivazioni- nella sua fin qui luminosa carriera diplomatica come console a Durban (Sud Africa) a fianco di Nelson Mandela nella lotta contro il colonialismo e l’apartheid, e successivamente per il suo impegno nell’espansione economica dell’Est europeo e dunque per l’emancipazione di una parte del vecchio continente dopo il crollo del comunismo, lavorando a fianco dell’ex Commissario europeo Emma Bonino e dell’ex ministro per il commercio con l’estero, Adolfo Urso. Dal 2008 è il massimo rappresentante italiano in Romania con la carica di ambasciatore. Policoro dunque ha un rapporto fraterno con la Romania, che si è intensificato ancora di più dal giugno del 2008 quando la città di Policoro e quella di Banesti, proprio per ricordare Dinu Adamesteanu, si sono gemellate (dando la cittadinanza onoraria ad entrambi i primi cittadini ndr) in un ideale abbraccio fraterno non solo culturale ma anche sociale ed economico”. Il neo cittadino illustre ha voluto così ringraziare l’Amministrazione comunale per avergli insignito di questa onorificenza in questo modo: “Mai mi sono emozionato come stasera, nonostante la mia lunga esperienza mi abbia portato a parlare davanti a tanti statisti e uomini di Stato. Negli ultimi due anni l’Italia è diventata da una nazione di emigranti che era, a Paese di immigrati trovandoci forse impreparati all’integrazione di queste persone. Vogliamo gli immigrati per il lavoro nei campi, nelle industrie e come colf –ammonisce-, però non li vogliamo nel dopo lavoro. Noi non siamo un popolo di xenofobi, però in noi negli ultimi anni è passato lo stereotipo di straniero come capro espiatorio di alcuni crimini. La Romania, come dice la parola stessa che deriva da romani, è una nazione a noi vicina geograficamente, storicamente e culturalmente grazie all’influenza dell’imperatore romano Traiano. E infatti nell’inno romeno c’è scritto: ‘…svegliati romeno perché scorre in te sangue romano…’”, aggiungendo inoltre: “come tante città della Romania custodiscono come una reliquia il simbolo di Roma: la Lupa capitolina”. Ha poi concluso il suo intervento citando il poeta cileno Pablo Neruda sul valore della solidarietà, intrinseco nel Dna degli italiani: “E’ il prodotto più fine della terra: tanto più lo saremo, quanto più saremo fieri di essere italiani”. La cerimonia, tenutasi in piazza Segni domenica sera 28 giugno, ha suggellato anche il gemellaggio tra la Fidapa (Federazione italiana donne arte professioni e affari), presenti con quasi tutto lo stato maggiore nazionale, e la Business Professional Woman (Fidapa di Romania ndr) nell’anno europeo del dialogo interculturale per consolidare sempre di più, come hanno sottolineato le due presidentesse, tra cui Maria Antonietta Amoroso, i valori non solo della solidarietà ma anche del rispetto, dell’accoglienza, della fratellanza e preannunciato la nascita di un centro studi di documentazione e formazione dell’integrazione tra Policoro e i romeni di questa città. L’appuntamento culturale, che rientra negli eventi del cinquantenario di autonomia comunale, è stato intervallato dalle stiliste dell’Ipsia “Pitagora” di Policoro che hanno sfilato indossando abiti delle maggiori nazioni europee e i costumi di alcune realtà locali, tra cui Pisticci e la stessa Policoro; e dalla Fanfara a cavallo della Polizia di Stato.
C’è anche l’ambasciatore italiano in Romania, il policorese Mario Cospito, tra i cittadini illustri della città di Policoro. Il diplomatico si aggiunge a Dinu Adamesteanu, iscritto in questo prestigioso albo creato nella legislatura 1993/1997 dall’allora sindaco Mario Arbia. Il Prof. Adamesteanu, scomparso qualche anno fa, per aver contribuito con i suoi studi archeologici a dare lustro alla Basilicata intera; Cospito, invece, “per aver dato lustro a Policoro –spiega il sindaco Nicola Lopatriello nelle motivazioni- nella sua fin qui luminosa carriera diplomatica come console a Durban (Sud Africa) a fianco di Nelson Mandela nella lotta contro il colonialismo e l’apartheid, e successivamente per il suo impegno nell’espansione economica dell’Est europeo e dunque per l’emancipazione di una parte del vecchio continente dopo il crollo del comunismo, lavorando a fianco dell’ex Commissario europeo Emma Bonino e dell’ex ministro per il commercio con l’estero, Adolfo Urso. Dal 2008 è il massimo rappresentante italiano in Romania con la carica di ambasciatore. Policoro dunque ha un rapporto fraterno con la Romania, che si è intensificato ancora di più dal giugno del 2008 quando la città di Policoro e quella di Banesti, proprio per ricordare Dinu Adamesteanu, si sono gemellate (dando la cittadinanza onoraria ad entrambi i primi cittadini ndr) in un ideale abbraccio fraterno non solo culturale ma anche sociale ed economico”. Il neo cittadino illustre ha voluto così ringraziare l’Amministrazione comunale per avergli insignito di questa onorificenza in questo modo: “Mai mi sono emozionato come stasera, nonostante la mia lunga esperienza mi abbia portato a parlare davanti a tanti statisti e uomini di Stato. Negli ultimi due anni l’Italia è diventata da una nazione di emigranti che era, a Paese di immigrati trovandoci forse impreparati all’integrazione di queste persone. Vogliamo gli immigrati per il lavoro nei campi, nelle industrie e come colf –ammonisce-, però non li vogliamo nel dopo lavoro. Noi non siamo un popolo di xenofobi, però in noi negli ultimi anni è passato lo stereotipo di straniero come capro espiatorio di alcuni crimini. La Romania, come dice la parola stessa che deriva da romani, è una nazione a noi vicina geograficamente, storicamente e culturalmente grazie all’influenza dell’imperatore romano Traiano. E infatti nell’inno romeno c’è scritto: ‘…svegliati romeno perché scorre in te sangue romano…’”, aggiungendo inoltre: “come tante città della Romania custodiscono come una reliquia il simbolo di Roma: la Lupa capitolina”. Ha poi concluso il suo intervento citando il poeta cileno Pablo Neruda sul valore della solidarietà, intrinseco nel Dna degli italiani: “E’ il prodotto più fine della terra: tanto più lo saremo, quanto più saremo fieri di essere italiani”. La cerimonia, tenutasi in piazza Segni domenica sera 28 giugno, ha suggellato anche il gemellaggio tra la Fidapa (Federazione italiana donne arte professioni e affari), presenti con quasi tutto lo stato maggiore nazionale, e la Business Professional Woman (Fidapa di Romania ndr) nell’anno europeo del dialogo interculturale per consolidare sempre di più, come hanno sottolineato le due presidentesse, tra cui Maria Antonietta Amoroso, i valori non solo della solidarietà ma anche del rispetto, dell’accoglienza, della fratellanza e preannunciato la nascita di un centro studi di documentazione e formazione dell’integrazione tra Policoro e i romeni di questa città. L’appuntamento culturale, che rientra negli eventi del cinquantenario di autonomia comunale, è stato intervallato dalle stiliste dell’Ipsia “Pitagora” di Policoro che hanno sfilato indossando abiti delle maggiori nazioni europee e i costumi di alcune realtà locali, tra cui Pisticci e la stessa Policoro; e dalla Fanfara a cavallo della Polizia di Stato.
Gabriele Elia
Nessun commento:
Posta un commento