venerdì 31 luglio 2009

Cinque nuove vie nella toponomastica di Policoro

La toponomastica cittadina si arricchisce di altre cinque vie: Don Peppino Puglisi, San Massimiliano Kolbe; Beato Giovanni da Caramola; Beato Domenico Lentini, San Charbel nel nuovo quartiere San Pio, perpendicolare di via Massimo D’Azeglio, e rioni limitrofi. Il primo era, ed è tutt’ora, il simbolo della lotta anti-mafia a Palermo, in uno dei quartieri più ad alto rischio criminalità come Brancaccio, ucciso nel 1993 a 56 anni per il suo impegno sociale, soprattutto nei confronti dei giovani sui quali lavorava quotidianamente per imprimere loro la cultura della legalità e alleviare le loro difficoltà. Nella sua attività, sacerdotale e civile, c’è da segnalare la sua presenza in tante associazioni tra cui: Azione cattolica, Fuci, Equipe Notre Dame.
Massimiliano Kolbe è una vittima del nazismo e sacrificò la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia condannato a morte dei nazisti nel lager di Auschwitz. Per questo atto eroico e di fede verso il prossimo proprio come Gesù Cristo, che si è sacrificato per salvare l’umanità, Papa Giovanni Paolo II lo nominò “Protettore del XX secolo”.
Beato Giovanni da Caramola, nato a Tolosa nel 1280 sembra che si sia stabilito a Chiaromonte (Pz) nel 1300. Durante la sua vita terrena, terminata nel 1338, è sempre stato molto religioso e condotto un’esistenza austera. Numerosi sono i miracoli che gli vengono attribuiti e che l’hanno portato ad essere proclamato Santo. Il 26 agosto di ogni anno viene celebrata una festa in suo onore, e la chiesa madre di Chiaromonte porta il suo nome.
Beato Domenico Lentini è nato nel 1770 a Lauria, è anch’egli un sacerdote che nella propria vita è stato artefice di molti miracoli e guarigioni. Il 25 febbraio del 1828 viene chiamato a prendere parte alla gioia del Signore e i suoi funerali vengono celebrati a Lauria per sette giorni di fila. Naturalmente nel paese potentino c’è una chiesa intitolata a San Nicola di Lauria.
Charbel, monaco libanese, venne canonizzato dal Papa Paolo VI nel 1977 in San Charbel. Molto devoto alla Madonna è stato ricordato recentemente in una serata spirituale nella parrocchia vaticana di Sant’Anna alla presenza anche di una delegazione lucana guidata dall’ex sindaco di Rotondella, Vito Agresti. Anche Charbel è un taumaturgo e viene ricordato non solo per la guarigione di un cieco, ma anche per le afflizioni spirituali e dell’anima. Infatti esiste l’olio di San Charbel, che se usato con fede e devozione può allietare i malanni fisici e della mente.
“Abbiamo accolto –commenta il primo cittadino di Policoro Nicola Lopatriello- con grande entusiasmo le richieste pervenuteci da cittadini e dal clero di arricchire la toponomastica di Policoro di vie dedicate a persone che nella propria vita si sono distinte, in questo caso, per la loro grande fede e carica spirituale che hanno trasmesso anche a coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerli, oltre che per l’educazione ad una civile convivenza. Tantissimi sono stati i miracoli, certificati dalla stessa Chiesa, di cui sono stati portatori questi sacerdoti nei confronti di tante persone svantaggiate. Una città come Policoro e una regione come la Basilicata, che si contraddistinguono per la tante chiese disseminate sul territorio e per le grandi tradizioni cristiane e cattoliche, non possono non avere anche delle vie dedicate a sacerdoti, alcuni dei quali hanno avuto legami con la nostra terra”.

Gabriele Elia

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