martedì 20 ottobre 2015

Il Parco della Magna Grecia porta d'ingresso di Matera 2019

POLICORO - Storia, Cultura, Ambiente, Turismo. Sono i punti cardine su cui si fonda il Parco della Magna Grecia, della cui istituzione si è discusso durante una tavola rotonda che si è svolta a Policoro, domenica 18 ottobre alla quale hanno preso parte diversi relatori, tra gli altri Luigi Berlinguer, già il prof. Luigi Berlinguer, Presidente Comitato per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica del MIUR, l'on. Cosimo Latronico che ha presentato in parlamento la proprosta di legge per l'istituzione del Parco, l'assessore alla Cultura del comune di Policoro, Massimiliano Scarcia. “L'istituzione del Parco della Magna Grecia – dichiara Scarcia – rappresenterebbe per il nostro territorio, un importante opportunità per il suo sviluppo da un punto di vista culturale, turistico, economico e sociale. Il Parco, inteso come un grande Museo naturale a cielo aperto, comprendente i Parci Archeologici di Metaponto e Policoro, le riserve naturalistiche, le aree marine prottete che il nostro territorio ha la fortuna di possedere, potrebbe rappresentare quella chiave di svolta per la consacrazione definitiva del nostro Metapontino come meta turistica di eccellenza. “Il Turismo  – continua Scarcia –  e l'intero suo indotto è solo uno degli aspetti  a cui il Parco si rivolge per questo è fondamentale che esso importanti venga  inserito all'interno del dossier di Matera Capitale della Cultura 2019, poiché rappresenterebba per la Città dei Sassi quella porta per il Mediterraneo indispensabile per il successo di Matera 2019. Inoltre, non è un caso che al convegno fossero presenti diverse  scuole di alcune  Regioni di Italia, poiché  uno degli obiettivi del Parco è proprio quello di creare con le istituzioni scolastiche, un filo diretto affinchè attraverso la sua esplorazione, le scolaresche possano imparare, vivendolo, piuttosto che studiandolo all'interno di un  freddo edificio scolastico.” “Il futuro è nella cultura – conclude Scarcia – nella consapevolezza rimarcata di ridare al nostro territorio quel posto importante che la storia gli ha assegnato. Noi viviamo quotidianamente nella terra che fu la Magna Grecia, non possiamo e non dobbiamo dimenticarlo, anzi dobbiamo ricordarlo a chi invece pensa di profanarlo attraverso politiche ambientale ampiamente superate. Il territorio ha scelto altre direzioni per il suo sviluppo. Ha puntato sulla cultura, sulla storia, sull'amore per l'ambiente e la natura. Tasselli di un puzzle che creano quel magnifico quadro che è la Magna Grecia, il cui Parco a questo punto si rende necessario e doveroso”.

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