lunedì 27 giugno 2011

Una muraglia contro le perforazioni nello Jonio



POLICORO – Più che catena umana sembravano la Grande Muraglia cinese quelli che nella mattinata di ieri hanno manifestato sulla spiaggia centrale del lungomare jonico, precisamente dentro il lido “Sirena”. Tutto il comprensorio è sceso a Policoro cui si sono aggiunti anche bambini e turisti per dire no alle trivelle nello Jonio. Tra gli organizzatori Giovanni dell’associazione “Movimento cinque stelle”: “Il ministero dello Sviluppo economico ha concesso alle compagnie petrolifere i permessi esplorativi alla ricerca nel sottosuolo marino. Quattro sono le piattaforme petrolifere che da Crotone a Taranto potrebbero essere montate già da domani e tra queste una è prevista proprio qui di fronte il lido “Sirena”. Ecco perché ci siamo radunati qui stamattina con tante altre associazioni e cittadini comuni che temono come noi per il nostro futuro. A sette miglia da qui potremmo nell’estate in corso avvistare piattaforme petrolifere come nel ce ne sono tante in America, dove ormai periodicamente si verificano disastri marini con petroliere che “scuffiano” sversando petrolio in mare e causando il peggior inquinamento ambientale che si possa pensare. L’85% del territorio lucano è trivellato: petrolio, gas, e l’unica zona incontaminata è proprio il mare. Noi vogliamo preservare una risorsa così importante, il mare, dopo la cementificazione selvaggia della costa con villaggi e case. Anzi non avrebbe senso deturparlo dopo che si è deciso di puntare sugli investimenti per incrementare il turismo. La Regione nicchia su questo dopo aver firmato il Memorandum sul petrolio con il Governo nazionale, e in quell’accordo vogliono ficcarci dentro anche le estrazioni di petrolio sullo Jonio”. Gli fa eco Maria Antonietta Tarsia di Cittadinanzattiva: “La Basilicata ha già dato più del dovuto sul fronte dell’ambiente contribuendo al fabbisogno nazionale energetico con le estrazioni petrolifere in Val d’Agri e a Tempa Rossa. E’ ora di dire basta a questo saccheggio del territorio cui la Regione Basilicata finora è rimasta complice dei permessi esplorativi nazionali, e noi oggi diciamo ai nostri amministratori regionali di bloccare le autorizzazioni per le ricerche in mare del petrolio. Andassero altrove a verificare se nel sottosuolo ci sono gli idrocarburi…proprio qualche settimana fa siamo scesi in campo per il Si ai referendum sul nucleare, che era omnicomprensivo di una tutela più generalizzata di tutto il nostro patrimonio naturalistico e dopo la sonante vittoria anziché prendere atto della volontà dei cittadini i governanti si comportano esattamente al contrario”. Durante la mattinata la catena umana è partita dal “Sirena” per percorrere tutto il lido centrale prima del rompete le righe intorno alle 13:00. A monitorare la manifestazione i Vigili urbani, Carabinieri della Compagnia di Policoro e gli agenti di pubblica sicurezza della Polizia di Scanzano jonico.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

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