POLICORO – Politica ed etica, due
facce della stessa medaglia per il consigliere comunale di minoranza eletto
nella fila di Policoro Democratica, lista collaterale al Pd, Carmine Vetere.
L’ultima seduta del Consiglio comunale del 28 aprile fu sospesa dopo la
discussione sul consuntivo di bilancio 2013 per mancanza del numero legale, e
anche in seconda seduta, il 29, la massima assise non si riunì per lo stesso
motivo. Tra i punti all’ordine del giorno c’era anche il confronto
sull’eventuale decadenza di qualche consigliere comunale per potenziale
incompatibilità tra il ruolo politico e quello professionale. Così per
sgombrare il campo da polemiche strumentali che potrebbero esserci già nella
prossima seduta della massima assise comunale, Vetere lascia l’incarico di
progettista nell’importante incarico del Contratto di quartiere II per svolgere
il compito per il quale è stato designato dagli elettori: amministratore della
città di Policoro nelle vesti di consigliere comunale. A darne notizia è il
collega di coalizione, Fabiano Montesano (Pd), con il quale Vetere ha avuto un
fecondo confronto nei giorni scorsi. Montesano spiega: “Vetere ha tutto il mio
appoggio in questa difficile scelta per la decisione che ha preso dimostrando
coerenza e sensibilità politico-amministrativa. Questa scelta è in linea con
quella del Pd a tutti i livelli politici perché bisogna avere una specchiata
moralità e nello steso tempo apparire di specchiata moralità, e Vetere ha
dimostrato che la politica può avere una dimensione morale perfettamente
coerente con il principio della legalità civile e legittimità amministrativa
quando si tratta di bene comune. In questo momento in cui la politica ha
toccato il fondo in termini di credibilità, Vetere ha dimostrato con il suo
gesto che ci sono persone impegnate nell’amministrare la cosa pubblica che
credono nella missione politica come una delle più alte forme di carità verso
il prossimo. Oltretutto rinunciare ad incarichi di una certa importanza sia
sotto il profilo economico che di esperienza professionale non è semplice
soprattutto di questi periodi difficili per l’economia. Ciò precisato, dopo
aver rivolto uno sguardo anche solo fugace ad altre situazioni emergenti a
carico di componenti di questo Consiglio comunale e di certo più macroscopiche
ed imbarazzanti di quella di Vetere, mi corre l’obbligo di formulare una
semplice e decisiva richiesta, vale a dire che anche altri consiglieri comunali
(al di là della eventuale formale rispondenza della loro posizione alle
previsioni di legge) procedano a sciogliere intrecci sostanziali tra interessi
personali e ruolo rappresentativo rivestito. Dalla risoluzione di tale
intreccio avranno di certo a guadagnare tanto la chiarezza che la trasparenza
dell’azione politica e l’apprezzamento dei cittadini nei riguardi di una
politica con la P maiuscola e della sua nobile arte”.
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