domenica 1 dicembre 2013

E’ ufficiale: il bonus benzina a secco

In merito alla decisione del ministero dello Sviluppo economico di sospendere l’erogazione della terza tranche del bonus idrocarburi per i patentati lucani, per il commissario regionale di IdV Gaetano Cantisani, è ora possibile «attuare il pressing politico-istituzionale per modificare il provvedimento». «Abbiamo assunto un impegno solenne con il segretario nazionale Ignazio Messina – spiega il commissario lucano - perché si eviti di disperdere un fondo di una trentina di milioni di euro e si affronti il dramma sociale che colpisce una famiglia lucana su quattro che vive sulla soglia di povertà. So bene – continua Cantisani - che di questi tempi contare su 140,25 euro, con il costo del carburante in continua ascesa, è comunque un piccolo sollievo ma devono prevalere due principi: la solidarietà sociale nei confronti di chi ha difficoltà e la dignità di un popolo che deve rivendicare dalle compagnie petrolifere e dallo Stato ben altri impegni per il contributo determinante per l’approvvigionamento energetico del Paese rispetto ad una forma di elemosina».Nel ricordare che le associazioni del volontariato hanno da tempo sollecitato di destinare i soldi del bonus per attività socio-assistenziale, Cantisani conclude: «Confidiamo in un’iniziativa del neo governatore Pittella che ha fortemente voluto nel programma del nuovo centrosinistra una svolta nella strategia della gestione delle nostre risorse petrolifere».

Fonte

Il Quotidiano della Basilicata

sabato 30 novembre 2013

Maltempo, Policoro: attivo centralino h24

Il Centralino del Comune di Policoro sarà attivo h24 per questo fine settimana.

E’ quanto si legge in una nota dell’amministrazione Comunale che ha istituito nella giornata odierna il C.O.C. - Comitato Operativo Comunale – al fine di fronteggiare l’allerta meteo che si abbatterà nelle prossime ore lungo tutta la costa metapontina. Il Sindaco Rocco Leone invita la cittadinanza a chiamare il centralino del Comune 0835.9019111, per eventuali situazioni di difficoltà, e ad adottare le misure preventive atte a scongiurare situazioni di pericolo ed incolumità.
Tra i consigli da adottare:
non uscire di casa se non per estrema necessità;
- non transitare con la propria auto nei sottopassi;
- lasciare le auto in luoghi sicuri;
- non sostare in seminterrati
- non fermarsi vicini ai corsi d’acqua che potrebbero subire piene improvvise;
- seguire costantemente gli aggiornamenti meteo;
- porre delle paratie a protezione dei locali situati al piano strada;
-  chiudere o bloccare le porte di cantine e seminterrati ed evitare di stazionare negli stessi.

"Italia Jonica", nasce a Policoro la rete di imprese turistiche

Il 21 novembre scorso è stata costituita a Policoro (MT) la rete di imprese “Italia Jonica” che, per la sua caratteristica di interregionalità e per le sue dimensioni, rappresenta una vera novità nel panorama turistico nazionale e dimostra una grande crescita culturale degli imprenditori lucani e non solo. Nella rete rientrano le zone joniche di Basilicata, Calabria, Puglia, e oltre 40 le imprese turistiche aderenti, con più di 20mila posti letto disponibili, a cui si aggiungono imprese di servizi nel settore dei trasporti, dell'agroalimentare e di altri settori. Presidente del comitato di gestione è stato nominato Antonello De Santis (Basilicata) coadiuvato due vice presidenti: Natale Salvatore Falsetta (Calabria), con funzioni vicarie e Giampiero Menza (Puglia).  “Oggi si sente la necessità di fare un salto qualitativo, tale da promuovere il territorio non solo sul mercato nazionale ma sopratutto su quello internazionale in aree fortemente sensibili al nostro prodotto quali ad esempio il nord-Europa- dice il presidente De Santis – una nuova sfida voluta all'epoca dall'assessore alle Attività produttive Marcello Pittella, e sostenuta dai direttori dei Dipartimenti Turismo, Michele Vita per la Basilicata e Pasquale Anastasi, per la Calabria.”


StraHerakleia

La XII edizione della StraHerakleia, maratona su strada in programma domenica 1 dicembre nella città di Policoro, è stata rinviata al 15 dicembre causa maltempo. A comunicarlo è l’organizzatore, Luigi Cappucci: “Abbiamo ricevuto il bollettino meteo dalla Prefettura e per il prossimo week end è prevista una forte perturbazione di freddo e pioggia. Pertanto dopo un consulto anche istituzionale si è deciso di rinviare l’evento a domenica 15 con gli stessi orari previsti dal programma”.


INFO:

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venerdì 29 novembre 2013

Provincia Mt: bus navetta Bari-Palese, il servizio prosegue

Il collegamento con l’aeroporto di Bari-Palese, nello specifico le tre corse con partenza da Matera (quella della h.13.00, delle 17.10 e delle 20.35), prosegue. Nessuna sospensione, quindi, grazie alla volontà della Provincia, alla disponibilità della Regione e alla sensibilità del Cotrab. “Abbiamo fatto rientrare queste corse nei servizi minimi dell’Amministrazione provinciale - ha sottolineato l’assessore ai Trasporti Nicola Tauro - così da stabilizzarle in maniera definitiva. Una garanzia di continuità che rassicura gli utenti e mette il territorio in condizione di costruirsi una immagine adeguata rispetto al settore turistico sul quale stiamo investendo.” Sin dall’inizio, quando la Provincia decise di sperimentare il servizio, - spiega un comunicato -  si è lavorato per renderlo parte integrante del Piano provinciale dei trasporti. Il tempo e gli eccellenti riscontri, testimoniati dalla stampa locale che a più riprese ha raccolto le dichiarazioni positive dell’utenza, ha convinto l’Ente di via Ridola a impegnarsi per continuare a garantire quello che di fatto si è rivelato un solido strumento a sostegno dello sviluppo turistico e del livello di intermodalità del territorio provinciale. “La Regione Basilicata, si è sempre resa disponibile a garantire il finanziamento di un collegamento che consideriamo strategico per il territorio e oggi – ha concluso il presidente Stella – raggiungiamo il risultato più importante: l’ingresso nel Piano provinciale di trasporto pubblico locale. Un obiettivo che ha trovato la disponibilità degli enti coinvolti, da sempre attenti e impegnati sul fronte della collaborazione, nonostante i limiti di un contesto economico locale gravemente penalizzato.”



Policoro; Lisurici (Confesercenti Mt): non applicare Tares

Il presidente della Confesercenti provinciale di Matera, Francesco Lisurici, invita l’amministrazione comunale di Policoro a non adottare, per l’anno in corso, l'applicazione della Tares e chiede che si torni ad applicare le tariffe Tarsu. “In un momento come quello che stiamo attraversando – sostiene Lisurici - è alquanto beffardo che le attività commerciali apprendano nel mese di novembre quali saranno gli importi da pagare per l'intero 2013, visto che tale provvedimento avrà effetto retroattivo. In vista del 2014, anno nel quale è previsto un complessivo riordino della materia, è dunque necessario che tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel problema si impegnino a immaginare una riforma del sistema di raccolta dei rifiuti in grado di non vessare più del necessario su imprese e famiglie”.


giovedì 28 novembre 2013

Il Commissariato di Pubblica sicurezza si è trasferito definitivamente a Policoro




POLICORO – Dal mese di luglio è operativo in via Puglia, svincolo via San Gottardo, il nuovo Commissariato di Pubblica sicurezza e distaccamento di Polizia stradale di Matera. Dopo mesi di polemiche tra il Comune di Scanzano, dov’era ubicato fino a qualche mese fa, e quello di Policoro la querelle si è chiusa definitivamente con il trasferimento a cinque chilometri di distanza. La sede è nuova di zecca, pubblica e demaniale. A presidiare il territorio ci sono circa cinquanta poliziotti diretti da Roberto Cirelli. La giurisdizione di loro competenza comprende sei Comuni: Policoro, Montalbano Jonico, Scanzano Jonico, Nova Siri, Rotondella e Tursi. Rispetto al passato non cambia nulla sia in termini di prevenzione, la circoscrizione è la stessa, che in termini di repressione dei reati. Anzi ora con una sede più grande e dotata di tutti i comfort a pochi metri dall’imbocco della strada statale 106, una pattuglia della Polizia può raggiungere più facilmente il luogo di intervento. Il trasferimento venne deciso con decreto dell’allora Capo della Polizia, Prefetto Manganelli (scomparso di recente), datato aprile 2011 in piena spending review per razionalizzare le spese di tutta la Pubblica amministrazione. Infatti la sede di Scanzano, più piccola di quella nuova attuale, necessitava anche di interventi di manutenzione con un ingente spesa da effettuare nei locali dell’Alsia ceduti poi dall’Ente sub regionale al Comune di Scanzano, il quale a sua volta in comodato lo aveva messo a disposizione dell’ministero dell’Interno fino al 2022. Non essendo state trovate le risorse per i lavori di ristrutturazione da parte dell’Amministrazione comunale di Scanzano, si diede subito corso al decreto di cui sopra e dunque oggi Policoro ha un ulteriore presidio di legalità. Ricordiamo che quando si sparse la voce del trasferimento del Commissariato di Polizia nacque a Scanzano Jonico un comitato in difesa della caserma con l’intento di evitare la spoliazione di uffici pubblici che caratterizza, purtroppo, i piccoli territori come la Basilicata. Però la mannaia dei tagli orizzontali non guarda in faccia a nessuno, anche se in questo caso la decisione ha una sua logica, e così tra qualche settimana di procederà alla inaugurazione del nuovo Commissariato. Tuttavia Scanzano spera di avere in quegli stessi locali almeno una Stazione dell’Arma.

Gabriele Elia  
(fonte il Quotidiano della Basilicata) 

mercoledì 27 novembre 2013

Area produttiva a Scanzano. L’Amministrazione comunale di Policoro non ci sta

POLICORO – La città di Policoro e Scanzano jonico ancora i ferri corti. Non è la prima volta che le due cittadine si trovano di fronte ad una dura contrapposizione politica amministrativa. Di recente c’è stato il trasferimento del Commissariato da Scanzano a Policoro con non poche polemiche. Ora invece Scanzano sembra essersi ripresa la rivincita con l’individuazione di un’area produttiva al confine tra i due territori. E l’Amministrazione comunale della città d’Ercole non ha ben digerito tale scelta spiegando i motivi in una conferenza stampa tenutasi nel Palazzo di città nella mattinata del 26. Il sindaco Rocco Leone (Pdl) e il vice Enrico Bianco (Indipendente) hanno spiegato agli organi di informazione che il protocollo di intesa sottoscritto tra il Consorzio di sviluppo industriale di Matera a la città di Scanzano è inopportuno in quanto, a loro dire: a Policoro è stata individuata già un’area industriale negli anni ’70 nella zona Filici, alle spalle del centro commerciale, che per il momento rimane solo sulla carta; il confine tra Policoro e Scanzano ha un vincolo paesaggistico e storico essendoci il castello e l’area archeologica; le attività produttive artigianali inizialmente e industriali in un secondo momento sorgerebbero nei pressi del letto del fiume Agri con tutte le conseguenze in caso di calamità naturali con il fiume che ingrossandosi può esondare con tutte le ripercussioni in termini di danni facilmente immaginabili a cose e persone; infine c’è un’altra questione di opportunità dovuta al fatto che il dirigente dell’area tecnica del Municipio di Scanzano, Luigi Dichio, e anche dirigente dello stesso Consorzio e dunque ci sarebbe un conflitto di interessi su un Ente commissariato. E proprio sul commissariamento del Consorzio avvenuto nel 2010 con decreto del presidente della Giunta regionale che ha nominato reggente l’ ingegner Gaetano Santarsia, Leone ha affermato che bisognerebbe uscire da questa palude e restituire la gestione dell’ente agli amministratori locali perché il Consorzio gestisce soldi pubblici e le decisioni di straordinaria amministrazione come quella di ubicare a Scanzano un’area produttiva deve uscire da una concertazione più ampia politica amministrativa e non da decisioni prese singolarmente, oltretutto da un Commissario che dovrebbe preoccuparsi solo dell’ordinaria amministrazione. L’Amministrazione comunale di Policoro teme che dietro questa manovra si possa nascondere la volontà politica di mettere definitivamente nel cassetto il progetto Filici a scapito di quello nascente alla foce del fiume Agri. Ricordiamo che il Consorzio è un ente pubblico sub regionale e proprio alla Regione il Comune cercherà di chiedere un parere sul perché a Scanzano è stato dato il via libera, con il parere anche dell’autorità di bacino, mentre Policoro aspetta da 40 anni l’istituzione di un’area industriale.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Cos’è il Consorzio di sviluppo industriale

Il Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera (Csi) è un ente pubblico economico che opera in una delle realtà più dinamiche dell’intero Mezzogiorno d’Italia. Grazie alla sua autonomia amministrativa, finanziaria e contabile, il Csi opera come un soggetto imprenditoriale. Ha una struttura operativa molto snella che gli consente di funzionare come uno sportello unico per le aziende e di assisterle sia nella fase di insediamento che in quella di crescita produttiva. E’ un ente virtuoso: ha una struttura finanziaria sana, non ha debiti e, anzi, produce utili che vengono reinvestiti, insieme ai capitali messi a disposizione dalla Regione Basilicata nell’ambito dei Fondi Fesr dell’Unione Europea, nel potenziamento delle infrastrutture e per accrescere qualitativamente la dote dei servizi erogati alle imprese insediate. Gestisce tre aree industriali (una nelle immediate vicinanze del porto di Taranto, le altre due a pochi chilometri da Matera) di medie dimensioni in cui operano centinaia di imprese. Ha partecipazioni nella società di gestione dei servizi industriali in Valbasento (Tecnoparco) e nella Lucana Fly.

martedì 26 novembre 2013

Vittoria scacciacrisi per il Real Metapontino

Su un campo pesante per le piogge battenti dei giorni scorsi il Real Metapontino con il più classico dei risultati (2-0) vince lo sconto diretto salvezza contro il Gladiator di domenica 24 novembre. Nello stadio amico del "Rocco Perriello" di Policoro i primi 25 minuti non riservano grosse sorprese. La gara si sblocca intorno alla mezz'ora: cross dell'ala destra per il numero 11 il quale a centro area stoppa la palla, si avvita su se stesso a gira a rete di sinistro. Qualche minuto dopo e il collega di reparto, il numero 9, che sbaglia un rigore in movimento dirando debolmente nello specchio della porta. Gli ospiti si fanno vivi a fine primo tempo con un tiro da fuori area respinto dall'estremo difensore di casa, sulla ribattutta l'attaccante campano tira ma il portiere è bravo a mettere in corner. Ad inizio ripresa clamorosa l'occasione sbagliata per i verdi di casa: i due attaccanti in contropiede si trovano a tu per tu con il portiere casertano ma il numero 9 colpisce malamente la palla con il portiere che respinge. Al ventisetimo il fastival dei gol sbagliati vede protagonista l'autore della prima rete, il quale per ben due volte consecutivamente spara da pochi metri contro il portiere ospite, il migliore in campo dei suoi. Qualche minuto dopo sugli sviluppi di una punizione il cross viene capitalizzato bene dal numero 6 che impatta di testa a chiude il match. Poi nulla più fino alla fine. Con questi tre punti gli jonici lasciano l'ultimo posto in classifica e con 11 punti sono quartultimi.


lunedì 25 novembre 2013

Un centro federale Orienteering anche al Cvl



POLICORO – Il 18 novembre scorso nella Capitale si è svolto un convegno dal tema: "Lo sport incontra la natura" che ha visto la partecipazione di molti istituti scolastici del Lazio con relativi docenti. Tra i relatori anche Sigismondo Mangialardi, presidente della cooperativa Akiris che gestisce il Circolo velico lucano di Policoro, struttura ricettiva turistica per ragazzi. “Nell'occasione è stato siglato l'accordo grazie al quale l'Orienteering verrà introdotto in 60 istituti con indirizzo Agrario d’Italia. Fra questi, quelli di San Michele all'Adige e Vellai di Feltre, che già hanno sviluppato altri progetti di Orienteering in passato”, spiega Mangialardi. Una buona notizia anche per il Cvl che al proprio interno ospita un centro di Orienteering, disciplina sportiva, corsa nei boschi, che si sta diffondendo in tutta Italia. L'appuntamento è stato inoltre un momento per presentare il Progetto Scolastico 2015, che viene promosso con il Corpo Forestale dello Stato e che vedrà un particolare sviluppo in Abruzzo, Molise, Campania, Lazio, Basilicata, Umbria Puglia, Sicilia e Sardegna. Proprio il Centro Federale di Policoro ha iniziato da qualche mese una serie di progetti di Orienteering, rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Infine la giornata si è conclusa con la firma del protocollo d'intesa siglato tra il Presidente Fiso (Federazione italiana sport orienteering), Mauro Gazzerro, il Presidente Rete degli Agrari, Paola Adami e il Presidente dell'Ancei Anna Marsilli. Sono intervenuti il presidente Fiso, Mauro Gazzerro, il segretario nazionale, Andrea Rinaldi, il consigliere federale, Maria Novella Sbaraglia, il responsabile scuola Lazio per la Fiso, Emanuela Manganelli, il responsabile del GS Forestale sezione Orienteering, Gianpiero Andreatta, il presidente dell'Ancei, Anna Marsilli, il coordinatore di Educazione Fisica dell’Ufficio scolastico regionale Lazio, Antonio Mancuso, il Dirigente Uff. V° Miur, Michela Corsi, il presidente rete degli Agrari, Paola Adami, il Dirigente scolastico, Franco Scapia, il presidente Anpefss, Giorgio Guatelli.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)




domenica 24 novembre 2013

Elezioni; Policoro, sindaco: appello al Centrodestra lucano

“Da uomo di centrodestra attento alle dinamiche locali e regionali e da sindaco di una Città importante come Policoro, traggo amare considerazioni su quanto accaduto qualche giorno fa in Basilicata. Più della metà dei lucani hanno volutamente deciso di non scegliere. Un dato eclatante e, per certi aspetti, allarmante”. Così il sindaco di Policoro Rocco Leone ha commentato i risultati delle elezioni del 17 e 18 novembre. “Gran parte del popolo lucano, laborioso e dotato di grande dignità, ha deciso, non andando a votare, di rinunciare all’autodeterminazione del proprio destino”, bocciando “la classe dirigente uscente” e “anche un Centrodestra che non ha saputo fare sintesi, in una Regione con forti contraddizioni, a metà tra grandi ricchezze e grandi povertà”. “Non si può costruire – ha affermato Leone - un’alternativa di governo andando a cercare un candidato presidente negli ultimi 15 giorni di campagna elettorale. La classe dirigente regionale di questo Centrodestra deve fare un ‘mea culpa’ perché ha “abdicato”. Ed ha aggiunto: “non ho la presunzione di insegnare nulla, ma la ‘Rivoluzione Gentile’ tanto invocata durante la mia campagna elettorale delle comunali a Policoro di poco più di un anno fa, si è attuata portando la fantasia giusta al centrodestra locale che si è aperto alla società civile, alle forze civiche, chiamando a raccolta le migliori risorse locali e soprattutto uscendo fuori dagli schemi di partito”. “Rivolgo un appello agli uomini del Centrodestra lucano”, ha concluso il sindaco di Policoro, per creare “una opposizione che non dica no a tutte le proposte, ma possa e debba individuare i temi, saperli tirare fuori e capire dove va una società. Attrezziamoci, parliamone, guardiamoci in faccia e costruiamo assieme un’alternativa democratica che guardi al futuro in maniera diversa”.


sabato 23 novembre 2013

Fidanzatini di Policoro, caso archiviato. Cinque mesi per tornare indietro di quasi vent’anni

POLICORO – Cinque mesi per tornare indietro di quasi vent’anni. Con 34 pagine, fitte di note per la ricostruzione delle indagini, il gip di Matera, Rosa Bia, ha disposto l’archiviazione del procedimento, con la restituzione degli atti al pubblico ministero, Rosanna De Fraia, relativo alla morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, di 20 e 21 anni, avvenuta la sera del 23 marzo 1988 a Policoro nel bagno della casa della ragazza. La notifica ai legali delle due famiglie è arrivata solo ieri, ma l’atto era stato trasmesso un mese fa, dopo un lungo periodo servito al magistrato, per scandagliare nei minimi particolari le indagini svolte da quel maledetto 23 marzo, fino all’estumazione dei corpi ed alla nuova autopsia, effettuata dal professor Francesco Introna nel dicembre 2010. Secondo il Gip, tutto converge sull’ipotesi della morte per avvelenamento da monossido di carbonio. Nulla farebbe pensare alla morte violenta, come pure Nino Marazzita e Ivan Iurlo, i legali della madre di Luca, Olimpia Fuina, hanno cercato di dimostrare attraverso la perizia dell’investigatore privato potentino Lomagro. Ricordiamo che a gennaio, l’avvocato Marazzita durante la trasmissione “Quarto Grado” di Rete 4, annunciò con disarmante sicurezza che entro un anno sarebbe ritornato in tv con il nome dell’indagato/i per omicidio ed il relativo movente. Evidentemente il Gip non ha considerato degne di approfondimento le ricostruzioni dell’investigatore, ponendo forse la pietra tombale su questa amara tragedia lucana. Il Gip ha disposto anche la restituzione ai congiunti dei reperti esaminati dal Ris di Roma, spiegando che: «Le contestazioni degli opponenti non appaiono dirimenti rispetto alle motivate conclusioni dell’inquirente. Così non sono percorribili, perchè manchevoli di possibilità di risultato probante, le investigazioni sollecitate dai prossimi congiunti di Luca Orioli». Il giudice Bia ha concluso che: «Allo stato la possibilità che la morte dei due giovani possa essere stata determinata da avvelenamento da monossido di carbonio è l’ipotesi che appare maggiormente compatibile con gli elementi raccolti». Anche il ricorso ad altri metodi di analisi, ai fini di ricercare monossido di carbonio, sarebbe inutile per il tempo trascorso e le condizioni delle due salme. Il Gip si è soffermato anche sull'potesi del duplice omicidio: «L'analisi dell’inquirente mostra come sia sostanzialmente insuscettibile di condurre a risultati certi nella direzione della sussistenza del duplice omicidio, la rilettura degli elementi di indagine contenuta nella memoria depositata il 10 giugno 2013, perchè condotta non per quel che da essi si può desumere, ma in vista di quello che ipoteticamente da essi si potrebbe ricavare, ove si disponesse la prosecuzione di indagini esplorative. L'investigatore privato sostanzialmente reitera i dubbi ai quali gli accertamenti effettuati hanno offerto approfondite spiegazioni alternative, già più volte illustrate». Parole come pietre. Serena, ma non rassegnata, è parsa Olimpia Fuina, sentita ieri dal Quotidiano. Mamma coraggio, come è stata ribattezzata dalle cronache di questi anni, si riserva di leggere l’atto di archiviazione e poi, con i suoi legali, di valutare il da farsi. Nel frattempo si limita a prendere atto, con una certa tristezza in seguito alla soddisfazione di alcuni per questa seconda archiviazione del caso che, secondo lei, non deve essere chiuso. «Lo dico per Luca –ha sottolineato laconicamente - e per tutti quei ragazzi vittime di casi simili». Cauto l’atteggiamento di Ivan Iurlo, uno dei suoi legali, che valuta «Ben strutturata  -  l’archiviazione - un atto –ha detto al Quotidiano- assolutamente impeccabile sotto il profilo procedurale e processuale. Lo studierò nei prossimi giorni e valuteremo con il collega Marazzita eventuali altre strategie; di certo non abbandoneremo la signora Olimpia». Diversa la posizione di Riccardo Laviola, legale della famiglia Andreotta, secondo il quale «Allo stato c’è poco da replicare al Gip -  spiega prima di affondare: «Resta la delusione rispetto alle anticipazioni di Marazzita, che pensavamo avrebbero dato un contributo di spessore alle indagini, invece evidentemente il Gip ne ha solo registrato l’inconsistenza. A prescindere dal monossido, tutte le analisi fatte hanno escluso la violenza perché non ci sono lesioni sui corpi, il che significa che se la madre di Luca non si fosse opposta all’autopsia nell’immediatezza dei fatti, si sarebbe accertata già allora la morte per avvelenamento da monossido, con 20 anni di sofferenza in meno. Torniamo a rivendicare il diritto all’oblìo, perché la famiglia Andreotta è molto stanca, vuole piangere la propria congiunta sulla tomba e non in tv. In questa storia c’è stato tanto clamore mediatico e in tanti si sono scottati, dai periti indagati per falso, al pretore dell’epoca, fino a carabinieri e giornalisti. Si è speculato tanto, ora è il momento di dire basta».


Fonte
Il Quotidiano della Basilicata

Settimana della sostenibilità ambientale al Wwf



POLICORO – Da mercoledì 20 a domenica 24 novembre il personale del Centro di Educazione Ambientale dell’oasi Wwf Bosco Pantano del centro jonico con i propri esperti hanno raccontato il territorio nella settimana di educazione allo sviluppo sostenibile, in collaborazione con l’Unesco, dal tema: “I Paesaggi della Bellezza: dalla valorizzazione alla creatività”.  La presenza di diverse realtà ecologiche, il delicato equilibrio con le attività antropiche in continua evoluzione, l’alternarsi di ambienti unici, la presenza di animali altrove estinti e il valore ambientale che questo luogo rappresenta, fanno del Bosco Pantano di Policoro uno dei capolavori paesaggistici più importanti della Regione. L’iniziativa è servita per diffondere la cultura della sostenibilità in otto punti tra il pubblico scolastico e visitatori coinvolgendoli in una serie di attività che stimolano la fantasia e l’estro in uno dei palcoscenici naturali più belli e suggestivi del territorio. Attraverso l’escursionismo didattico-scientifico, i progetti di educazione ambientale e i laboratori, si è andato alla riscoperta dell’ultimo Bosco Planiziale dell’Italia meridionale, fotografando, disegnando e osservando in modo innovativo ed efficace ogni singolo scorcio di incontaminata natura. “Con questa iniziativa –spiegano i volontari del Wwf- ci auguriamo soprattutto di avvicinare i ragazzi e le scolaresche alla conoscenza del proprio patrimonio naturalistico, utilizzando i loro mezzi di comunicazione e approfittando dell’occasione per creare un momento di aggregazione ludica e istruttiva allo stesso tempo”. In una delle cinque giornate è stato ospite anche il primo cittadino di Policoro, Rocco Leone (Pdl), insieme alle scolaresche dell’istituto comprensivo “L. Milani” di via Puglia, che ha inaugurato la Mostra delle tartarughe marine del Mediterraneo. Il messaggio fatto veicolare è quello del Bosco inteso come casa di tutti e sostenibilità come valore che garantisce alle generazioni future di poter godere delle stesse risorse di cui hanno goduto le precedenti: ambientali, economiche e sociali.

Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

venerdì 22 novembre 2013

Elezioni regionali. Basilicata assente

POLICORO – La coalizione del neo Governatore di centro-sinistra, Marcello Pittella, prendeva il nome di: “Basilicata presente”. Invece a spulciare tra i dati elettorali la Basilicata è stata assente dalla tornata elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale del 17/18 novembre. Solo il 47,60% degli aventi diritto ha votato e se a questi togliamo le schede bianche, nulle e rifiutate, che sono un’altra forma di protesta insieme alla diserzione delle urne, i votanti veri sono ancora di meno. I dati: 273.794 cittadini si sono recati alle urne; le schede nulle sono state 19.216 pari al 7,01% dei votanti e anche le non poche bianche, 5.049, l’1,84%. Nelle precedenti elezioni del 2010, appena 3 anni fa, aveva votato il 62,80% degli elettori, 357.607 in termini assoluti, le nulle erano state 1577 e le bianche 8.097. Questo il triste dato sul quale riflettere. Tale percentuale si è registrata più o meno in tutti i Comuni della Lucania, compresa Policoro. Fin qui il dato statistico, ora analizziamo quello politico. La città jonica ha la “sua” bandiera: il riconfermato Paolo Castelluccio (Pdl). Mettiamo le virgolette perché a “sua” perché come tre anni fa il politico residente nella città jonica ha ottenuto un magro bottino: 438 voti su 13250 circa aventi diritto. Si conferma però altrove per la serie: nessuno è profeta in patria. Viene premiata la coerenza e fedeltà al centro destra e a Forza Italia, partito al quale aderì sin dal 1994. Tra gli altri candidati autoctoni buona la performance di Antonio Ripoli che nel suo nuovo movimento di centro sinistra, Realtà Italia, ottiene 495 preferenze. Altro risultato di tutto rispetto è quello dell’ingegnere Carmine Vetere che, orfano del suo mentore Antonio Di Sanza (centro-democratico), viene suffragato con 567 preferenze nella lista Pittella. L’ex sindaco Nicolino Lopatriello, candidato nella lista Mir Samorì, collegata al Tito Di Maggio (centro-destra), prende 408 voti, un dato interlocutorio. Nel Pd il già assessore provinciale ai Parchi nonché ex consigliere comunale, Franco Labriola, è stato il prescelto di 892 elettori policoresi. Per lui una testimonianza che a Policoro c’è con un discreto seguito. Infine il candidato di M5S, Giovanni Lasalandra, non va oltre 162 voti.

 

Gabriele Elia



Il biker Pasquale Marino si prepara alla nuova stagione agonistica


POLICORO – Il biker del centro jonico, Pasquale Marino, si appresta a disputare un’altra stagione in sella alla sua mountain bike allenandosi nella specialità: ciclocross:  “E’ una specialità del ciclismo –sostiene- che si disputa in inverno più precisamente la stagione va dal 1° Ottobre al 28 Febbraio, periodo in cui finisce la stagione della Mountain Bike e normalmente ci si riposa dalle fatiche di una intera stagione agonistica. Personalmente dopo una sosta di alcune settimane ricomincio la preparazione per la nuova stagione e nel frattempo la domenica mi diverto a praticare il ciclocross che è molto divertente e preparatorio poi alla Mountain Bike, anche perché la mia categoria gareggia su 40 minuti e quindi anche se faticosa non è comunque una gara lunga. Le bici sono simili alle bici da strada ma con geometrie dei telai diverse, con ruote artigliate e freni più larghi per non far accumulare il fango che è abbastanza frequente trovare nei campi di gara. Ai fini della maggiore promozione di questa disciplina, quest’anno,  alcuni comitati regionali del Sud Italia della Federazione Ciclistica Italiana hanno  organizzato due diverse Challenge di manifestazioni, una di 7 prove in Puglia denominata “Puglia Challenge” ed una seconda denominata “Trofeo dei 3 Mari” che vede coinvolte la Campania, la Puglia, la Basilicata e la Calabria. In ognuna di queste regioni saranno organizzate due prove  per un totale  di otto. Nei miei obiettivi spero di poter chiudere i due circuiti nelle prime tre posizioni della mia categoria, anche se ad oggi, avendo già disputato 2 gare del Trofeo dei 3 Mari, con un terzo posto a Terzigno (NA) ed un primo posto a Vallo di Borgia (CZ), sono al primo posto della classifica generale di categoria; mentre della Challenge Pugliese  si è disputata una sola prova a Lecce, ed essendomi classificato 2°, sono  al secondo posto della classifica generale di categoria”.  
Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

giovedì 21 novembre 2013

«Spazzatura» nucleare, ecco dove finiranno le scorie


Via alle procedure per stoccare 90 mila metri cubi di rifiuti I residui delle centrali ora in Francia, Regno Unito e Svezia

Sono novantamila metri cubi di rifiuti. Potrebbero riempire il palazzetto dello Sport di una città di provincia. La questione è che si tratta di «spazzatura» molto speciale: scorie prodotte dalla stagione nucleare italiana (quella chiusa con il referendum del 1987) e residui di altre attività, soprattutto medico-radiologiche. Sono tutte radioattive, ma in grado diverso: quelle più delicate, ad alta attività, occupano quindicimila metri cubi ma sono responsabili del 90% della radioattività emessa. Una buona parte è all’estero - in Francia e in Gran Bretagna ma anche in Svezia - in attesa di fare ritorno in Italia sotto forma di blocchi vetrificati. La ricerca delle aree
Il problema è che da qualche parte prima o poi dovranno pur essere sistemate; la notizia è che probabilmente entro dicembre l’Ispra renderà noti i criteri tecnici ai quali il deposito nucleare nazionale dovrà uniformarsi ed in sette mesi, quindi entro il prossimo agosto, la Sogin (la società pubblica che si occupa dello smantellamento delle vecchie centrali) dovrà mettere nero su bianco la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee. Strana e curiosa coincidenza: dieci anni fa, proprio in questi giorni, i cittadini di Scanzano Jonico scatenavano una rivolta contro la decisione di costruire nel loro Comune il famigerato deposito, che prevedeva l’edificazione di una struttura a settecento metri di profondità, in uno strato di salgemma impermeabile. La faccenda, oggi, non è proprio la stessa ma ci somiglia. Dieci anni dopo Scanzano, un luogo deputato a ospitare il deposito nazionale (e il parco tecnologico) ancora non esiste. A differenza di allora, però, non si tratterà di scavare il sottosuolo, ma di costruire una struttura di superficie che possa comunque resistere per duecento anni e che dovrà ospitare le scorie a bassa e media attività (in modo permanente), e per qualche decennio quelle ad alta attività, in attesa di trasferirle a un deposito europeo di profondità di cui, peraltro, ad oggi non c’è traccia. Ebbene, se si interpreta alla lettera il documento che i nuovi vertici della Sogin (il presidente Giuseppe Zollino e l’amministratore delegato Riccardo Casale) hanno depositato alla Camera qualche giorno fa, siamo già in ritardo.
I tempi
Secondo quelle stime serviranno almeno quattro anni per arrivare a una localizzazione condivisa del sito e all’«Autorizzazione unica». Si calcola poi un altro quadriennio per la progettazione esecutiva e la costruzione. Quello giudicato più delicato è il primo periodo, e se il buongiorno si vede dal mattino la strada sarà in salita: ai primi di novembre la Regione Emilia-Romagna ha giù approvato una risoluzione presentata dalla Lega che dice «no» all’installazione del deposito a Caorso, il sito della centrale (e del reattore noto come «Arturo») spenta nel 1987. Ma anche se tutto filasse liscio sarà difficile rispettare le scadenza. I programmi prevedono il rientro del materiale radioattivo da Sellafield (Inghilterra) a partire dal 2019, e dalla Francia (La Hague) dal 2020 al 2025. I contratti con gli inglesi, che risalgono ai tempi dell’Enel, sarebbero più flessibili, e pagando qualche salata penale consentirebbero di prendere tempo. Più difficile, a quanto pare, potrebbe essere «spostare» quelli con i francesi, sempre più preoccupati che la decisione tedesca di uscire dal nucleare possa moltiplicare in futuro le richieste di ritrattamento dei combustibili radioattivi. C’è poi qualche via alternativa: con gli inglesi, ad esempio, è stato sottoscritto un accordo («swap») in virtù del quale l’Italia eviterà il rientro di seimila metri cubi in cambio di mille metri cubi di residui ad alta attività. Meno volume (che si paga caro) a parità di radiazioni. Nel 2006 circa due tonnellate di uranio naturale e impoverito sono state addirittura cedute al Kazakhstan. Va precisato che francesi e inglesi si riservano, dopo il riprocessamento di scorie e fanghi, di tenere per sé il plutonio e l’uranio ricavati, e ancora utilizzabili. Lo faranno sicuramente i primi, mentre i secondi ancora devono decidere il da farsi. La contabilità del combustibile è tenuta al grammo dall’Euratom, e una clausola nei contratti vincolerebbe quei materiali ad esclusivo uso civile. Secondo gli accordi in vigore, quindi, niente bombe con scorie italiane.
Uranio e plutonio
Ma qual è la situazione attuale dei rifiuti nazionali e lo stato dell’arte del «decommissioning»? La rimozione del combustibile dalle quattro centrali nucleari italiane (Latina, Garigliano, Trino e Caorso) e dagli altri impianti (Saluggia in provincia di Vercelli, Rotondella-Matera, Casaccia-Roma, Bosco Marengo-Alessandria) non è del tutto completa. Il combustibile di Latina (la prima entrata in esercizio nel 1963) già dai primi anni Novanta è a Sellafield, nella contea britannica di Cumbria. Il materiale della piacentina Caorso è stato trasferito in Francia tra il 2007 e il 2010. A Trino Vercellese, invece, il combustibile esaurito è in parte confinato nella piscina della centrale (39 elementi di uranio e 8 di mox, una miscela di uranio e plutonio). Quello del Garigliano è nel Regno Unito dal 1987, ma 63 elementi sono parcheggiati nel deposito Avogadro di Saluggia con destinazione Francia. Saluggia, da parte sua, ha un poco invidiabile primato: l’impianto Eurex (dove si riprocessava l’uranio) è quello al quale viene ancora accreditata la maggiore attività, all’incirca il 70% della radioattività registrata in tutti i siti italiani. All’Itrec di Rotondella stazionano ancora 64 elementi di combustibile del ciclo uranio-torio, ritenuto molto tossico e proveniente dal reattore americano di Elk River. Eredità di un accordo con gli Usa degli anni ‘70 e che tra mille difficoltà sta lentamente riprendendo la via del rientro. Buone notizie per Bosco Marengo, che secondo la Sogin dovrebbe essere il primo impianto a ritornare al «prato verde». Alla fine, per allontanare definitivamente dal territorio italiano i residui nucleari mancherebbero ancora - «no-Tav» permettendo - tre trasporti da Saluggia e due da Trino. Quanto costerà tutto questo movimento? La Sogin (che con Zollino e Casale si è impegnata alla «massima trasparenza») fino a tutto il 2012 ha speso 2,1 miliardi di euro. Per arrivare al «prato verde» conta di aver bisogno di altri 3,8 miliardi. In questo conteggio non sono compresi deposito e parco tecnologico, altri 700 milioni-1 miliardo.
La Sogin costa agli italiani (in bolletta) circa 220-230 milioni l’anno. Ma la scommessa è alta: nei prossimi anni il mercato mondiale del «decommissioning» potrebbe creare un giro d’affari di 600 miliardi. Prendendone solo l’1% il conto sarebbe già in pareggio.

Fonte

Corriere della sera

Immigrati al lavoro. Un esempio di integrazione sociale




POLICORO – Nella cittadina jonica la presenza di stranieri, comunitari e non, è abbastanza massiccia. Tra gli immigrati ci sono anche ragazzi africani fuggiti dalle loro nazioni: Mali, Gambia, per guerre tribali, civili o religiose. Proprio nei giorni scorsi da Augusta (Siracusa) sono arrivati alcuni ragazzi del continente nero ospiti di case alloggio (ex orfanotrofi) per minori. La macchina della solidarietà si è subito attivata con  la vicinanza di cittadini e commercianti, non soltanto assistenziale ma anche produttiva. Già durante la scorsa estate impresari del turismo hanno dato la possibilità a qualcuno di loro di cimentarsi in attività lavorative nelle persone di: Abdou, Abubacarr, Sulayman. Poi nei giorni scorsi, grazie all’idea di un’operatrice della casa famiglia Pippo’s House,  la Sherena "Pet shopping & garden" Quinto Policoro ha aperto i cancelli agli stessi giovani di colore che hanno trascorso la domenica lavorando in un punto vendita specializzato nel benessere e sopravvivenza degli animali passando l'intero pomeriggio di qualche settimana fa in casa famiglia (lavoro a domicilio), assemblando confezioni per cani adibite alla raccolta dei loro bisogni in nome e per conto dell’ azienda di cui sopra. Un modo concreto di fare solidarietà rispettando l’ambiente non affrontato quasi mai sul territorio e che se incentivato culturalmente può produrre benefici di varia natura: sociale, economica e pedagogica. Purtroppo però il muro del pregiudizio e della diffidenza è difficile da vincere: non tutti sono ben predisposti a dare delle chance a questi ragazzi meno fortunati di ingresso nel mondo produttivo. Comunque sia l’attività delle due case famiglie volta a diffondere la cultura della tolleranza, rispetto e inclusione sociale va avanti incessantemente, grazie anche alla collaborazione del mondo associativo, nel restituire il sorriso a questi ragazzi immigrati, che non sono nati sotto una buona stella ma a Policoro stanno trovando una loro seconda città e famiglia.

Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)


Policoro.Incendiano autocarro, individuato mandante ed esecutore.




I Carabinieri del Comando Stazione  di Policoro, al termine di intensa e complessa attività info-investigativa svolta in piena sinergia investigativa con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile,  hanno deferito in stato di libertà  s.D.M. (classe  1974), policorese, censurato, in qualità di mandante e s.S. (classe 1968), policorese, bracciante agricolo, censurato, in qualità di esecutore,  per il reato di danneggiamento aggravato seguito da incendio di un autocarro Fiat – Iveco modello 50 C13/35 consumato in località Torremozza di Policoro. Le indagini sono state immediatamente avviate a seguito della denuncia di danneggiamento aggravato seguito da incendio sporta da un imprenditore agricolo e consumato alle ore 04.00 circa del 17.11.2013. I militari intervenuti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco del distaccamento di Policoro si sono fin da subito insospettiti  ed escludendo l’ipotesi accidentale, hanno scandagliato a fondo nella vita personale e familiare della vittima, un imprenditore agricolo policorese,  fino a giungere alla piena ricostruzione dell’accaduto. Infatti, dopo aver svolto una incisiva attività informativa ed aver individuato un possibile movente in lontani rancori personali nutriti da     s.D.M. (classe  1974) nei confronti dell’imprenditore, hanno monitorato i movimenti e i contatti tenuti da quest’ultimo negli ultimi giorni. Proprio tra i contatti avuti dal citato s.D.M. (classe  1974) gli investigatori sono risaliti a  s.S. (classe 1968), il quale rintracciato il 18.11.2013 presso la propria abitazione, si è presentato ai militari con ustioni di primo e secondo grado su parte del volto, del collo e delle mani, compatibili pienamente con l’uso di combustibile. A quel punto gli operanti del Comando Stazione  Carabinieri di Policoro, invitavano il soggetto  portarsi presso l’Ospedale Civile di Policoro, ove quei sanitari lo giudicavano guaribile in gg. 10 (dieci) di prognosi S.C. Successivamente, presso gli uffici del Comando Stazione, nel corso di un intenso interrogatorio alla presenza del difensore, l’uomo confessava  di essere stato assoldato da s.D.M. (classe  1974) per compiere il delitto, nel corso della cui esecuzione rimaneva ustionato a seguito dell’incontrollata combustione di alcuni litri di  combustibile del tipo benzina gettato dallo stesso sul veicolo Fiat - Iveco  modello 50 C13/35 dell’imprenditore. Il 19.11.2013, le indagini proseguivano con l’individuazione e l’interrogatorio del mandante, che alla presenza del proprio difensore confessava di aver commissionato il delitto per rancori personali nei confronti della vittima. Nella circostanza, l’uomo confessava di aver commissionato già un mese fa a due soggetti in corso di identificazione e retribuiti con qualche centinaio di euro a testa per consumare il danneggiamento con le medesime modalità con cui è stato eseguito il 17.11.2013. Allora il delitto non fu consumato perché una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile in servizio di controllo del territorio in località Torremozza rinvenne e sequestrò a carico di ignoti un borsone contenente guanti ed una tanica di plastica contenente qualche litro di benzina, evidentemente lasciato sul posto in modo strumentale a compiere successivamente il delitto eludendo eventuali controlli di polizia. Entrambi i reo confessi sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera. L’operazione  certifica nuovamente l’impegno dell’Arma nell’intensificazione dell’attività repressiva nel territorio del Comune di Policoro per contrastare, in particolare,  i reati contro il patrimonio e l’incolumità pubblica.

Legambiente Policoro: Festa dell'albero con le scuole

Si terrà il 21 novembre a Policoro a partire dalle 9.30, la Festa dell’albero 2013, organizzata dal locale circolo di Legambiente in collaborazione con le scuole primarie della città (le classi dell’I.C. “L.Milani” e dell’I.C. “Giovanni Paolo II”), il Comune e la Provincia di Matera. Ne dà notizia il Circolo Legambiente di Policoro. “Gli alunni – si legge in una nota - saranno accompagnati dai rispettivi docenti, grazie al servizio scuolabus, presso la pineta di Policoro-lato sinistro per dare vita, con poesie e con canti, ad un posto reso spettrale dalle fiamme di chi non certamente ama la natura e il territorio. Infatti gli studenti pianteranno alberelli proprio nel luogo dove è avvenuto l’incendio la scorsa estate. Si tratta di un’azione di sensibilizzazione per mantenere alta l’attenzione su un patrimonio arboreo poco rispettato e sempre a rischio incendio”.

mercoledì 20 novembre 2013

Calcio serie D. R. Metapotino ancora sconfitto

Nell'ultima gara del campionato di calcio serie D, girone H, gli jonici escono sconfitti anche dal terreno di gioco del Grottaglie, una diretta concorrente per la salvezza. Per i lucani il match si mette subito bene con il vantaggio di Pignatta intorno al quarto d'ora. Ma immediatamente dopo i tarantini pareggiano. Nella seconda frazione di gioco, sempre intorno al 15simo minuto, un uno-due dei pugliesi  ribalta lo score a favore dei padroni di casa e annichilisce gli ospiti che non fanno in tempo a riorganizzarsi anche perchè il gol di Di Senso arriva troppo tardi quasi in chiusura di partita. Domenica al "Rocco Perriello" arriva il Gladiator, altro team in piena bagarre salvezza. Dopo la sconfitta di domenica il Real Metapontino ha 8 punti in classifica ed è ultimo in virtù della rinuncia a disputare il campionato del Nardò.