POLICORO – Il movimento
politico Mir (Moderati in rivoluzione), costola del centro destra, nella
mattinata di domenica 5 marzo nella sala convegni del centro giovanile “Padre
Minozzi” ha organizzato una tavola rotonda dal tema: “L’economia del futuro fra
giustizia sociale e disuguaglianze”. Tra i relatori il fondatore nazionale del
partito, l’imprenditore Giampiero Samorì, il quale ha sostenuto che non c’è
alternativa, per ora, al sistema economico del capitalismo, anche perché in
passato tutti quelli alternativi si sono dimostrati fallimentari. Questo però,
a parere di Samorì, non significa che bisogna accettare passivamente le
storture dell’economia di mercato, prima fra tutte la ricchezza in mano a poche
persone, ma la globalizzazione va governata dalla classe politica
riappropriandosi delle proprie prerogative. Prima fra tutte una redistribuzione
più equa del reddito, tutelando quelli da lavoro, economia reale; investire
nell’istruzione e formazione in un mercato del lavoro sempre più concorrenziale;
applicare in economia il principio di specialità, secondo il quale si produce e
si esporta quello che si ha o si conosce senza avventurarsi in altri settori;
abolire Basilea 3 per le piccole e medie imprese che hanno difficoltà a vedersi
riconosciuto un credito dal sistema bancario; patrimoniale per redditi molto
alti al netto dei debiti; istituire una banca pubblica per la sola erogazione
del credito; riqualificare i territori con un grande piano di edilizia
nazionale che tenga unite le città in un unicum evitando quartieri dormitorio e
dispersivi; fiscalità di vantaggio per le nuove imprese innovative. Infine ha
concluso il suo intervento preannunciando la sua candidatura alle primarie
nazionali del centro destra, qualora fossero in programma, in vista delle
politiche 2018. Poi ha preso la parola Francesco Schittulli (oncologo), medico
e politico pugliese, il quale nella sua relazione ha messo sotto la lente di
ingrandimento come il ceto medio in Italia non esiste più, essendo stato il
potere d’acquisto degli stipendi eroso dall’aumento dei prezzi scaturito
dall’ingresso dell’Italia nell’euro. Ha poi puntato l’indice contro i costi
della politica, eccessivamente alti, di come 20 sistemi sanitari regionali
siano troppi in Italia. Infine ha concluso affermando come l’incremento dei
tumori in Italia sia dovuto un po’ all’aumento dell’età media, che comporta con
il passare degli anni maggiori problemi di salute per l’essere umano e, secondo
fattore, quello ambientale.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
della Basilicata)
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