domenica 12 marzo 2017

Samorì lancia da Policoro la sua candidatura alle primarie nazionali del centro destra


POLICORO – Il movimento politico Mir (Moderati in rivoluzione), costola del centro destra, nella mattinata di domenica 5 marzo nella sala convegni del centro giovanile “Padre Minozzi” ha organizzato una tavola rotonda dal tema: “L’economia del futuro fra giustizia sociale e disuguaglianze”. Tra i relatori il fondatore nazionale del partito, l’imprenditore Giampiero Samorì, il quale ha sostenuto che non c’è alternativa, per ora, al sistema economico del capitalismo, anche perché in passato tutti quelli alternativi si sono dimostrati fallimentari. Questo però, a parere di Samorì, non significa che bisogna accettare passivamente le storture dell’economia di mercato, prima fra tutte la ricchezza in mano a poche persone, ma la globalizzazione va governata dalla classe politica riappropriandosi delle proprie prerogative. Prima fra tutte una redistribuzione più equa del reddito, tutelando quelli da lavoro, economia reale; investire nell’istruzione e formazione in un mercato del lavoro sempre più concorrenziale; applicare in economia il principio di specialità, secondo il quale si produce e si esporta quello che si ha o si conosce senza avventurarsi in altri settori; abolire Basilea 3 per le piccole e medie imprese che hanno difficoltà a vedersi riconosciuto un credito dal sistema bancario; patrimoniale per redditi molto alti al netto dei debiti; istituire una banca pubblica per la sola erogazione del credito; riqualificare i territori con un grande piano di edilizia nazionale che tenga unite le città in un unicum evitando quartieri dormitorio e dispersivi; fiscalità di vantaggio per le nuove imprese innovative. Infine ha concluso il suo intervento preannunciando la sua candidatura alle primarie nazionali del centro destra, qualora fossero in programma, in vista delle politiche 2018. Poi ha preso la parola Francesco Schittulli (oncologo), medico e politico pugliese, il quale nella sua relazione ha messo sotto la lente di ingrandimento come il ceto medio in Italia non esiste più, essendo stato il potere d’acquisto degli stipendi eroso dall’aumento dei prezzi scaturito dall’ingresso dell’Italia nell’euro. Ha poi puntato l’indice contro i costi della politica, eccessivamente alti, di come 20 sistemi sanitari regionali siano troppi in Italia. Infine ha concluso affermando come l’incremento dei tumori in Italia sia dovuto un po’ all’aumento dell’età media, che comporta con il passare degli anni maggiori problemi di salute per l’essere umano e, secondo fattore, quello ambientale.
Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano della Basilicata)

Nessun commento:

Posta un commento