L’sos di Pietro Quinto, direttore
generale del l’azienda sanitaria pubblica di Matera: «Cerchiamo 4 ortopedici, 4
medici per il pronto soccorso, 4 radiologi e 2 specialisti in medicina
generale».
Posto fisso, assunzione
come dirigente medico in un ospedale pubblico, stipendio di partenza 3mila euro
netti al mese. Uno si aspetta che per un impiego così qualificato e
ricompensato ci sia la fila dei pretendenti. «E invece non sappiamo più come e
dove chiedere: da un anno cerchiamo di reclutare medici ma non troviamo nemmeno
pretendenti»: Pietro Quinto, direttore generale della Asm, l’azienda sanitaria pubblica di Matera non sa più a
che santo votarsi al punto che ha lanciato quello che ha tutta l’aria di un
Sos. Sulla home page dell’Asm campeggia un appello in cui si chiede a camici
bianchi di tutta Italia di farsi avanti dopo che l’ultima chiamata, il 27
febbraio scorso è andata totalmente deserta. Una situazione a prima vista
paradossale nell’Italia che mette il tasso di disoccupazione in cima ai suoi
indici negativi.
La ricerca dei medici
Nel dettaglio, da circa
un anno si cercano per gli ospedali di Matera e Policoro 4 ortopedici, 4 medici
per il pronto soccorso, 4 radiologi e 2 specialisti in medicina generale.
Basterebbe presentare i titoli e superare un colloquio, data la situazione di
assoluta emergenza non è previsto nemmeno un concorso e si comincia a lavorare
assunti con regolare contratto, che nel caso prevede una retribuzione lorda di
base di 74mila euro l’anno. Eppure...«Eppure nessuno si presenta - racconta
sconsolato il direttore - oppure accetta l’impiego e dopo pochi mesi, come è
suo diritto, chiede il trasferimento ad altra sede. Noi proviamo a negarlo, adottiamo
un atteggiamento che io definisco di legittima difesa ma senza risultati». Ma
che cosa tiene alla larga un laureato in medicina da una città che pure ha
avuto una fioritura turistica e culturale come mai le era successo nella sua
storia? «Il nodo principale - spiega Pietro Quinto - è che in Italia le scuole
di specialità sfornano pochissimi professionisti all’anno. Risultato: ci sono
ormai più posti disponibili che pretendenti e i medici preferiscono sedi vicine
a casa oppure grandi ospedali. Loro sono in grado di scegliere è un luogo come
la Basilicata finisce penalizzato».
File e attesa
Le ricadute sul servizio
sono immediate: al di fuori delle emergenze, i tempi di attesa per le
prestazioni si allungano, la fila cresce anche per i ricoveri normali. Insomma
è una battaglia quotidiana anche perché, in base alla legge, un medico
ospedaliero non può lavorare più di 48 ore la settimana e ha diritto ad almeno
11 ore di riposo tra un turno e l’altro. Parametri che non sempre a Matera
possono essere rispettati. Da questa situazione, che si protrae nelle
dimensioni attuali da almeno un anno, è scaturito l’appello di ieri mattina. «I
canali abituali di comunicazione - conclude il direttore dell’Asm - ormai non
danno risultato, ci vediamo costretti a lanciare questa inusuale chiamata.
Sperando che qualcuno si faccia avanti».
Fonte
Corriere della sera
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