Si è svolto il 22 febbraio a Policoro l'incontro sulle
problematiche del Diabete. Ai saluti iniziali del Presidente del Centro,
Leonardo Marone, e della Responsabile del Tribunale dei Diritti del Malato,
Anna Maria Bruno, anche a nome della Responsabile di Cittadinanza Attiva, Maria
Antonietta Tarsia, sono seguite le relazioni del Presidente dell'Associazione
Diabetici di Basilicata Antonio Papaleo e del Responsabile del Centro
Diabetologico dell'Ospedale Tinchi di Pisticci Dr. Pasquale Bellitti. Ne
dà notizia l’Alad Fand di Basilicata. Se Papaleo ha insistito circa l'urgenza
di procedere ad uno screening generalizzato per poter portare in evidenza i
cosiddetti diabetici "silenti", specie per evitare che spesso
scoprono di esserlo quando incappano nelle complicanze, estremamente
invalidanti per il cittadino, oltre che una esosità per la spesa sanitaria. Non
ha mancato di insistere per una capillare e diffusa azione di sensibilizzazione
per la pratica di corretti stili di vita, a cominciare dalle scuole e dalla
prima infanzia; così come sarebbe importante ed utile procedere con la
riprogrammazione di campagne di Prevenzione del tipo “Guadagnare Salute”. Il
diabetologo dr. Bellitti ha, dal canto suo, evidenziato l'importanza di
incontri quale quello odierno, proprio per la capacità di trasferire
informazioni al cittadino per renderlo consapevole dei rischi cui va incontro
se non riesce ad autogestirsi, specie se fa vita sedentaria e si alimenta in
maniera non corretta; per questo bene fa l'Associazione Diabetici di Basilicata
ad insistere affinché si riscopra la buona “Dieta Mediterranea” e venga fatto
proprio dalle Civiche Amministrazioni il “ Manifesto La Salute nelle Città:
Bene Comune”, già fatto proprio dall'Anci nazionale e oggi all'attenzione di quella
regionale di Basilicata. L'occasione è stata molto utile anche per il nutrito
dibattito che la folta platea ha innescato, attraverso cui si è potuto chiarire
le problematiche legate al ruolo del Medico di Medicina Generale cui
compete la medicina di iniziativa; le difficoltà che spesso si incontrano
nei percorsi di diagnosi e cura della malattia; l'introduzione dei nuovi
farmaci e dei presidi sanitari innovativi specie per le persone
insulino-dipendenti; la razionalizzazione della spesa sanitaria,
spesso confusa con l'assillo dell'abbattimento della spesa, ovviamente a
danno della qualità dell'assistenza; una più diffusa assistenza sul territorio,
laddove risiede il cittadino abbisognevole di cura senza assoggettarlo a
spostamenti dal suo luogo di residenza.
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