POLICORO – La stagione estiva ormai
alle spalle non ferma le attività all’interno dell’oasi Wwf del Bosco Pantano
in località Idrovora di Policoro. Infatti con la riapertura delle scuole il
centro educazione ambientale, riconosciuto dalla Regione Basilicata, riprendono le attività rivolte alle scuole, con collaborazioni istituzionali che
riguardano la tutela, la conservazione e la didattica da parte della società
che gestisce l’oasi in nome e per conto del Wwf Italia. Di questi periodi la
struttura è aperta a scolaresche delle vicine regioni:
Calabria, Puglia, Campania e Lazio, con sempre maggiori riscontri e
partecipazione, tanto da aver ospitato e gestito in termini di presenze
giornaliere oltre 1.500 visitatori nel solo mese di ottobre 2014, tra questi
oltre 200 ragazzi provenienti dall’istituto comprensivo “L. Milani” di
Policoro, aprendo agli istituti del territorio collaborazioni programmate per
corsi di studio e per classi di diverso livello scolastico con l’obiettivo rivolto
alla scoperta e alla tutela di un patrimonio naturalistico universale, quale
l’oasi del Bosco Pantano, tra gli attrattori principali che operano e
qualificano l’ area geografica del Sud della Lucania e centro di eccellenza per
la cura delle tartarughe, in particolar modo la Caretta Caretta. Tanto che nei
giorni scorsi ne sono state liberate due dopo che il personale le ha curate e
operate chirurgicamente presso la facoltà di Veterinaria di Bari in
collaborazione con l’equipe del prof. Di Bello. Il primo esemplare, recuperato
lungo le spiagge di Metaponto, è stato liberato a completamento di un percorso
veterinario e didattico mirato allo studio della biologia marina nel Golfo di
Taranto per scuole come la “Sa Pio” di Roma, che ormai da qualche anno ha
scelto il nostro territorio e l’organizzazione Oasi Wwf quale luogo di
accoglienza didattica, di studio e inizio attività formative. Il secondo
esemplare, incappato accidentalmente nel “Palangaro” del peschereccio Santa
Maria d’Alto Mare di Taranto e consegnato al Centro Wwf di Policoro, in seguito
ad indagini preliminari è stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico
per l’estrazione di un grosso amo da pesca presente in esofago, seguito da
attività veterinarie specifiche come: radiografie, esame ecografico,
endoscopico e un secondo intervento chirurgico in laparoscopia indispensabile
al prelievo istologico mirato alla verifica di possibili patologie nel tratto
gastro intestinale, dopodiché la splendida tartaruga marina “Santa Maria” di
oltre 40 kg di peso è stata preparata e liberata nello Jonio, alla presenza
anche del sindaco di Policoro Leone, con la collaborazione della scolaresca
della scuola primaria “Carrieri” di Taranto coinvolta dal centro policorese
quali affidatari della tartaruga proveniente dalla loro città.
Gabriele Elia
(fonte il
Quotidiano del Sud)
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