POLICORO – Si può o non può costruire nell’area oggetto
dell’investimento pubblico-privato, ingresso Policoro-Sud, denominato Contratto
di QuartiereII –Iazzo Ricino? Il tormentone tiene banco da alcune settimane in
città. Venerdì l’Amministrazione comunale ha assicurato che tutto è a posto e
che la situazione ambientale è sotto controllo da tempo. Chi però ha innescato
la polemica non la pensa così. Ottavio Frammartino, candidato sindaco alle
amministrative del 2012, sostiene esattamente il contrario: “A smentire le
rassicurazioni del sindaco ci sono gli atti trasmessi dall’ Asm di Matera nel
mese di febbraio 2013 al Comune (all’insaputa del sindaco?), che imponeva misure
sanitarie nelle vicinanze del parco urbano nel Contratto di quartiere per
un rinvenimento di un manufatto contenente una sostanza nociva per l’uomo e ne
disponeva la rimozione immediata con il divieto ai lavoratori di svolgere
l’attività nella zona circostante. Questa è una prima testimonianza che quella
zona dagli anni ‘70 fino agli anni ‘80 è stata una discarica non autorizzata di
rifiuti urbani come si evince dagli atti ufficiali dello stesso Comune, e
proprio perché non controllata non si sa cosa in essa sia stato conferito.
La stessa ricostruzione sommaria fatta dal primo cittadino Rocco Leone
non è basata su nessun atto concreto; mentre noi possiamo dimostrare con
testimonianze documentali che nessuna bonifica è stata fatta in quegli anni. Ma
se le circostanze di cui parla il sindaco risultassero vere ci troveremmo
di fronte a una truffa visto che gli atti di transazione del Comune con gli
allora affittuari parla di altro. Inoltre basterebbe leggere le perizie di
variante (delle vere e proprie chicche di illegalità!) per smentire
clamorosamente l’Amministrazione comunale. Infatti nelle stesse si parla di
scavi con conseguente ritrovamento di materiale di riporto non idoneo e della
necessità di bonificare l’intera area: Delibera di giunta municipale n 105
10/10/2012 tanto per citarne una a caso, che certificano l’inaffidabilità delle ricerche geognostiche.
Quindi ci troviamo nella situazione assurda che il sindaco dice una cosa nelle
perizie per poi smentirsi in conferenza stampa. Che quella zona non è stata
bonificata è certo; cosa c’è sotto non lo sappiamo, e proprio per questo che
continuiamo ad insistere che venga fatto sull’area da noi individuata
un’accurata indagine e la conseguente bonifica. Inoltre il sindaco non ha
affrontato gli altri problemi da noi posti in questi anni, che vanno dalla illegittimità
delle transazioni riconosciute agli abusivi, costate migliaia di euro alle
casse del Municpio, a un bando di gara fatto senza avere il possesso delle aree
che hanno rallentato i lavori passando poi alle perizie di variante approvate
dalla Giunta dopo che i lavori erano stati eseguiti. Per dare risposte a queste
domande abbiamo scritto non alla Regione,
ma al responsabile del comitato paritecnico del Contratto di quartiereII, che
ha tra i compiti quello di verificare l’attuazione dell’investimento. Ma
purtroppo per noi il sindaco non lo sa”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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