POLICORO – Martedì Grasso con canti, balli e
animazione varia in quello che è stata la prima edizione del “Carnevale di
piazza Eraclea”, un mix di spontaneismo civile dei commercianti dell’area piazza
centrale di Policoro di buon auspicio per il futuro in cui pubblico e privato
possono collaborare. Tutti per uno, uno per tutti non tanto per il Carnevale ma
quanto per far rivivere l’agorà da anni ormai svuotata di interesse culturale e
sociale. Non più centro di aggregazione ma centro di dispersione. Ormai nel
centro jonico trovare un luogo di aggregazione è impossibile, per alcuni
aspetti Policoro ha i difetti della città e nessun pregio dei paesi.
Un’inversione di tendenza urge necessariamente perché la coscienza civile di
una comunità nasce proprio dal suo senso di appartenenza. E se la piazza non
vive non c’è nemmeno un’anima civica, un sistema integrato di relazioni umane
per un percorso di crescita condivisa. Tuttavia qualche passo in avanti tra
mille difficoltà lo si sta facendo e quello di martedì è una base di partenza
grazie alla collaborazione di coloro i quali si sono autotassati per celebrare
un happening cittadino compresi molti residenti che con l’acquisto di tagliandi
della riffa hanno fatto la loro parte. A fine serata la piazza era piena di
coriandoli, bombolette spay vuote, segno di una vivacità ed interesse presente
in città la cui manifestazione ha fatto emergere. Non ci vuole molto per vivere
attivamente. Un primo passo al quale domenica si dovrebbe replicare con un
secondo evento, legato sempre al Carnevale: la Pentolaccia, un gioco
tradizionale dove i giocatori bendati debbono colpire e rompere con un bastone
una sagoma appesa, ripiena solitamente di dolcetti e leccornie varie. Una festa
popolare soprattutto per bambini: i futuri protagonisti della piazza? Gli
organizzatori ringraziano non solo coloro i quali hanno dato un contributo
economico, ma anche tutti quanti si sono prodigati donando tempo e parte del
proprio lavoro, gratuitamente, per la risuscita di questa prima edizione del
“Carnevale in piazza Eraclea”. Un Carnevale non per qualcuno ma per qualcosa:
la piazza.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano della Basilicata)
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