sabato 21 dicembre 2013

Natale a Policoro tra luminarie e presepi

POLICORO – Il Natale policorese è più o meno in linea con quello nazionale. In giro non si vede molta gente, i commercianti soffrono. Soldi ce ne sono pochi, ma rispetto agli altri anni c’è una timida speranza che il 2014 porti un po’ più di certezze. Ci sono istituzioni autorevoli che prevedono per l’anno che sta per arrivare una ripresa seppur graduale. Però in un contesto non certo gaudioso, girando per il paese si avvertono quantomeno dei segnali di ottimismo che nel 2012 non abbiamo registrato. Partendo da piazza Eraclea, quella centrale, c’è la mascotte “Nevotto” dell’edicola omonima: un pupazzo gigante gonfiabile che attira bambini e adulti, tanto da farsi immortalare in un clic. Poi la Pro Loco, longa manus dell’Amministrazione comunale, ha allestito dei gazebo sulla scia dei più rinomati mercatini natalizi di città con altre tradizioni. Sotto il porticato della biblioteca comunale “Massimo Rinaldi” si possono ammirare oggetti lavorati a mano con amore, fantasia  e dovizia di particolari da parte di vere e proprie mani di fata, oltre alla simpatia di chi li vende a partire da Donatella. Le luminarie comunali ci portano in via Siris dove i commercianti si sono messi d’accordo per allestire serate a tema, con l’ausilio di cooperative sociali del posto, Pippo’s House in testa, e l’associazione Infinito, allestendo vetrine con garbo, professionalità e serietà. Ma anche i privati quest’anno hanno dato il loro apporto coreografico. Luminarie di vario tipo si vedono dai balconi di case e nei giardini delle palazzine di campagna, finanche all’ingresso del Bosco Pantano in via Mascagni si ammira una bella Stella di Natale. Simpatica la tonalità di luci uniforme che scendono da uno dei cinque grattacieli; così come la cascata di luminarie dell’Oro Hotel, tra i primi ad creare l’atmosfera natalizia già tra fine novembre e inizio dicembre. Di fronte un grande pino dell’Heraclea Residence è perimetrato ad arte con luci che si ammirano da lontano. L’albero di Natale, compreso quello di piazza Eraclea, non è il solo simbolo della natività. Nella chiesa di Padre Minozzi l’artista Artese ha allestito un presepe degno di questo nome. Anche quello del Buon Pastore, come ci spiegano i parrocchiani, è tra quelli più frequentati per il senso di trascendenza che emana; così come quello allestito dagli amici dell’edicola di Gregorio Melidoro in largo Pantani (Quartiere Italia). E poi alberi di Natale vari sparsi per la città e luminarie di quartiere sostituiscono di sera il sole mattutino di questi giorni. Calore e colori della gente e del periodo festivo nascondono per qualche giorno la crisi economica. Non di soli soldi si vive. Infine un’ultima curiosità. A dispetto del passato finora in giro non si sono visti manifesti e volantini del classico cenone di San Silvestro. Anche questo è un segnale di un’inversione di tendenza delle abitudini?


Gabriele Elia

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