POLICORO – La variante al Contratto di quartiere II approvata nei giorni scorsi giorni fa discutere in città. Ivano Farina, candidato alle comunali del 2012 nella lista Policoro è Tua con 175 preferenze circa sostiene che: “Il giorno 19 agosto la giunta si riunisce in assenza del segretario comunale, sostituito dal dott. Ivano Vitale, e in 10 minuti (inizio seduta ore 19,10 conclusione ore 19,20) stabilisce una variante urbanistica. Il 21 agosto 2014 la delibera viene pubblicata, ma nel documento mancano le motivazioni di tale atto e non vengono pubblicati gli allegati (gli elaborati tecnici che testimoniano gli interventi della variante e che sono da rendere pubblici obbligatoriamente). Noi denunciamo dal nostro sito questo curioso deficit il 25 agosto e magicamente, solo dopo la nostra notizia, appaiono pubblicati gli allegati, questa volta a firma dell’ing. De marco e non visionabili per 15 giorni come nel caso della delibera, ma per 11 giorni e con uguale termine di visione fissato al 4 settembre: un rattoppo evidente di una sartoria mediocre su una veste ancora tutta da decifrare. Gli amministratori invece e il sindaco devono spiegarci se esistono beneficiari particolari di queste varianti, imprese e studi tecnici che lavorano, proprietari di lotti. Sono tenuti a spiegarlo e a scrivere le motivazioni nelle delibere e ci domandiamo se dopo le ‘regalie della volumetria’ fatte ai costruttori della maglia B 8/6, ci trovassimo ora in presenza ‘di varianti tecniche per poter ancora una volta assegnare/transare lotti edificatori agli occupatori/assegnatari’. Invece a parte lo spostamento dell’area di servizio, il resto è falso: nella variante le case ad edilizia convenzionata non vengono previste ex novo, come vorrebbe far credere il comunicato stampa del sindaco, ma subiscono solamente uno spostamento di destinazione. Ciò che invece appare per la prima volta, ad esempio, è quanto testualmente segue: rimodulazione di lotti destinati ad edilizia commerciale/artigianale….con possibile realizzazione di tre piani fuori terra e destinazione fino al 50% dei volumi ad edilizia residenziale e/o direzionale. Dunque qualcuno mente quando afferma che l’unica variazione di volumi prevista nella delibera 101 riguardava esclusivamente l’edilizia popolare, mentre qualcun altro probabilmente, con non poca ragione, pretende di sapere perchè e chi gioverà di questi aumenti di volumetrie, il motivo della fretta e dei deficit di questa delibera. Il cittadino ha o no il dovere di far sapere al sindaco le leggi che regolano un'amministrazione e ha il diritto di sapere quali imprese lavoreranno per queste varianti, quali rapporti intercorrono fra queste e gli amministratori, fra queste e i dirigenti comunali, quali sono le motivazioni reali dietro i proclami della politica?”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
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