POLICORO – Il Consiglio comunale della città jonica ha approvato, a
maggioranza (centro destra), il bilancio di previsione 2014, quello
programmatico 2014/2016 e gli altri punti all’ordine del giorno (6 in tutto)
relativi alla tassazione locale nella seduta del 3 settembre. L’assessore al
Bilancio, Massimiliano Scarcia (Trenta), nella sua relazione ha spiegato che
l’Italia vive una delle sue crisi più drammatiche sotto il profilo economico,
che si ripercuote poi sugli Enti locali: disoccupazione dilagante, la povertà
che aumenta sempre di più, Pil (Prodotto interno lordo) che non cresce, pressione
fiscale ormai alle stelle, contrazione di consumi. In questo quadro
preoccupante da egli tracciato nell’illustrare la manovra economica del Comune
jonico ha sostenuto che: L’Imu (Imposta municipale) è del 7,6 x mille come
aliquota base per le attività produttive; mentre per i terreni agricoli è 1 x
mille. Per le seconde case l’aliquota è quella massima, dopo il ritocco: 10,50
per mille. Per quanto riguarda invece la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili),
una vera e propria patrimoniale, la leva fiscale cittadina è del 3 x mille
sulla prima casa, aliquota massima, con sgravi fiscali per fasce di reddito
basse come ad esempio chi percepisce la pensione sociale o all’interno del
nucleo familiare ha figli abilmente diversi con una percentuale di invalidità
del 100%. Altre detrazioni sono previste per gli studenti e ceti meno abbienti.
L’Amministrazione comunale ha stimato in 955 abitazioni che non pagheranno la
Tasi perché rientranti sotto la soglia della sopravvivenza. Per quel che
concerne la Tari, che ha preso il posto della Tares, la tanto vituperata tassa
sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani, Scarcia ha sostenuto che c’è stato un
aumento del 30% dovuto al nuovo servizio aggiudicato qualche mese fa. Per
quanto riguarda la Tosap e l’addizionale Irpef tutto rimane invariato come gli
altri anni. La minoranza ha manifestato il proprio no alla manovra perché,
secondo Gianluca Marrese (Pd), non c’è programmazione nel documento contabile e
la pressione fiscale locale è massima in tutte le sue imposte. Nonostante il
salasso sia elevato, a suo dire, non si coprono le spese correnti tanto da
attingere dall’avanzo di amministrazione. Gianni Di Pierri (Policoro Futura) ha
dichiarato il suo diniego per mancanza di programmazione e tasse mai così alte
a fronte di servizi non all’altezza citando l’esempio dei rifiuti. Anche
Fabiano Montesano (Pd) ha rimarcato il suo voto contrario con la motivazione
che l’Amministrazione non collabora con la minoranza e il bilancio è fatto solo
di numeri e non di visione della città in prospettiva. Carmine Vetere (Pd) si è
schierato sul fronte del voto contrario poiché nel documento economico non c’è
traccia del Piano d’ambito, dello sviluppo del porto e del Piano dei lidi e
investimenti carenti per soli 5 milioni di euro. Per la maggioranza sono
intervenuti: Pinca, Ferrara, Montano, Lippo affermando che la minoranza non ha
presentato emendamenti, che la Tari dall’anno prossimo sarà più bassa di 200
mila euro più eventuali sanzioni a carico della Tradeco per inadempienze
contrattuali e il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli è più attenuato
rispetto al passato. Ha concluso infine il primo cittadino, Rocco Leone,
sostenendo come l’Amministrazione si sia impegnata per la tutela ambientale
delle pinete, del Bosco Pantano, la fornitura di energia elettrica in alcuni
nuovi comparti, il finanziamento per l’area camper, il piano dei chioschi sulla
Duna attrezzata e dei tagli ai trasferimenti subiti.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
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