POLICORO - Il 24 ottobre nella sala
dell’IC2 “Giovanni Paolo II” di Policoro, i ragazzi delle classi terze della
secondaria, accompagnati dalle rispettive docenti di lettere, hanno ascoltato in
silenzio e con commozione la storia drammatica dell’autrice, Grazia Arnese Grimaldi, del libro : “ I tredicimila ragazzi
italo-libici dimenticati dalla storia”.
Ad accompagnare l’autrice al tavolo
della presentazione del libro, oltre l’editore, Dario Sabatelli, il critico letterario, Luigi Angelucci e il Padre
Minozziano,Don Michele Celiberti,
che ha presentato il periodo storico in cui la storia è avvenuta, citando
diversi toccanti episodi.
Bella e particolare la testimonianza
di Suor Fernanda Scannella, anche
lei presente, e come Grazia Arnese, il 2 giugno del 1940, pieno periodo
fascista, era tra i tredicimila ragazzi strappati ai genitori. Anch’ella
imbarcata sulla nave,dalla Libia all’Italia, obbligata a “vacanze” in colonie
nate appositamente per formare le menti secondo il regime
dell’epoca,propagandate per bellevacanze alle famiglie italo-libiche.
Qui, il dramma, una triste odissea di
vagabondaggio per l’Italia fatta di soprusi, di indottrinamento obbligato,
rigida disciplina per trasformare i ragazzi in burattini del governo
fascista.
Ancora più crudele la dimenticanza
del governo italiano di questi ragazzi che non tutti hanno avuto la possibilità,
a fine della 2°guerra mondiale, tornare dalle proprie famiglie, perché ben 3.500 ragazzi non hanno fatto
ritorno.
L’Arnese, con la divulgazione di
questo libro, ha deciso di dare voce a chi non ha potuto far sentire la propria
voce, raccontando la storia subita, la paura e il terrore della guerra, la
fame…e soprattutto, di ricordare la malignità della dittatura e come il
fanatismo di una classe dirigente si pone ad arbitro del destino dei
deboli.
La Dirigente Scolastica dell’IC2 di
Policoro, la prof.ssa Maria Carmela
Stigliano, organizzatrice dell’evento insieme alla poetessa Antonella Santulli, ha esordito
dichiarando : “ Questa storia presentata oggi ai miei studenti mi ha
davvero colpito per i fatti e per il coraggio che l’autrice ha voluto donarci
attraverso il proprio racconto di vita. Considero questa storia, dimenticata da
tutti, una storia da non dimenticare ma da ricordare alle future
generazioni. Un libro del coraggio ,
della solidarietà dove tutti i sentimenti ben descritti nel libro sono collegati
da un filo indissolubile che si chiama: vita.”
Nessun commento:
Posta un commento