giovedì 14 luglio 2016

Giunta monca. Secondo Di Pierri potrebbe arrivare il commissario ad acta


POLICORO – Arriva il commissario ad acta al Comune? A sostenerlo è il consigliere comunale di minoranza, Gianni Di Pierri (Policoro Futura), a quasi un mese dalla sentenza del Tar di Basilicata che ha dichiarato decaduto come assessore Domenico Bianco (Fi) dopo il ricorso di Cittadinanzattiva sul mancato rispetto della norma sulla parità di genere. In pratica in Giunta ci dovrebbero essere due donne anziché una, Stefania Albanese (Fi). “Leone –afferma Di Pierri-, come spesso è accaduto, fa finta di niente e tira a campare sperando che la sua ennesima grave e persistente violazione di legge passi inosservata. La verità è che Leone non può toccare nessuno degli attuali assessori senza far crollare il suo precario equilibrio ‘politico’. In altri termini, il sindaco ha le mani completamente legate ed è debole ostaggio dei suoi tre assessori maschi e dei gruppi consiliari ad essi collegati, e così se tocca Tizio fa il broncio Caio ed il suo gruppo consiliare gli toglie la fiducia e viceversa (bella la politica di quella che doveva essere la rivoluzione gentile!). E dunque Leone non può revocare nessuno dei tre assessori di sesso maschile i quali – a loro volta – anziché fare a gara per proporre ciascuno il proprio sacrificio (come dovrebbe essere in un contesto politico sano), restano - con gli occhi e le orecchie tappate - saldamente ancorati alla poltrona infischiandosene pure loro della legge. Che cosa succederà?  Succederà semplicemente che il Tar Basilicata, come previsto dalla legge (art. 114 cpa), disporrà le modalità per la esecuzione della sentenza, dichiarerà nulli gli atti compiuti in violazione della sentenza stessa e nominerà un commissario ad acta fissando la somma dovuta dal Comune per ogni violazione o inosservanza successiva. Il tutto, ancora una volta, con enormi spese a carico di tutti noi cittadini. Già perché l’allergia del sindaco alla legge ed alle sentenze e l’attaccamento suo e dei suoi assessori maschi ai benefici delle poltrone vellutate della giunta purtroppo lo pagheranno anche questa volta i cittadini e questo in un periodo in cui le risorse pubbliche servirebbero per mille altre ragioni molto ma molto più serie. Ed allora almeno abbiano la decenza di non lamentarsi ipocritamente della crisi e di non tentare di giustificare il loro fallimento con i tagli alle risorse e con la mancanza di trasferimenti quando comunque i primi a buttare i soldi nostri per tenersi incollati alle loro preziosissime poltroncine... sono loro”.

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