sabato 6 settembre 2014

Passa il bilancio di previsione. Aumenta la Tari del 30% con le altre imposte al massimo delle aliquote. Non pagano la Tasi 955 case

POLICORO – Il Consiglio comunale della città jonica ha approvato, a maggioranza (centro destra), il bilancio di previsione 2014, quello programmatico 2014/2016 e gli altri punti all’ordine del giorno (6 in tutto) relativi alla tassazione locale nella seduta del 3 settembre. L’assessore al Bilancio, Massimiliano Scarcia (Trenta), nella sua relazione ha spiegato che l’Italia vive una delle sue crisi più drammatiche sotto il profilo economico, che si ripercuote poi sugli Enti locali: disoccupazione dilagante, la povertà che aumenta sempre di più, Pil (Prodotto interno lordo) che non cresce, pressione fiscale ormai alle stelle, contrazione di consumi. In questo quadro preoccupante da egli tracciato nell’illustrare la manovra economica del Comune jonico ha sostenuto che: L’Imu (Imposta municipale) è del 7,6 x mille come aliquota base per le attività produttive; mentre per i terreni agricoli è 1 x mille. Per le seconde case l’aliquota è quella massima, dopo il ritocco: 10,50 per mille. Per quanto riguarda invece la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili), una vera e propria patrimoniale, la leva fiscale cittadina è del 3 x mille sulla prima casa, aliquota massima, con sgravi fiscali per fasce di reddito basse come ad esempio chi percepisce la pensione sociale o all’interno del nucleo familiare ha figli abilmente diversi con una percentuale di invalidità del 100%. Altre detrazioni sono previste per gli studenti e ceti meno abbienti. L’Amministrazione comunale ha stimato in 955 abitazioni che non pagheranno la Tasi perché rientranti sotto la soglia della sopravvivenza. Per quel che concerne la Tari, che ha preso il posto della Tares, la tanto vituperata tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani, Scarcia ha sostenuto che c’è stato un aumento del 30% dovuto al nuovo servizio aggiudicato qualche mese fa. Per quanto riguarda la Tosap e l’addizionale Irpef tutto rimane invariato come gli altri anni. La minoranza ha manifestato il proprio no alla manovra perché, secondo Gianluca Marrese (Pd), non c’è programmazione nel documento contabile e la pressione fiscale locale è massima in tutte le sue imposte. Nonostante il salasso sia elevato, a suo dire, non si coprono le spese correnti tanto da attingere dall’avanzo di amministrazione. Gianni Di Pierri (Policoro Futura) ha dichiarato il suo diniego per mancanza di programmazione e tasse mai così alte a fronte di servizi non all’altezza citando l’esempio dei rifiuti. Anche Fabiano Montesano (Pd) ha rimarcato il suo voto contrario con la motivazione che l’Amministrazione non collabora con la minoranza e il bilancio è fatto solo di numeri e non di visione della città in prospettiva. Carmine Vetere (Pd) si è schierato sul fronte del voto contrario poiché nel documento economico non c’è traccia del Piano d’ambito, dello sviluppo del porto e del Piano dei lidi e investimenti carenti per soli 5 milioni di euro. Per la maggioranza sono intervenuti: Pinca, Ferrara, Montano, Lippo affermando che la minoranza non ha presentato emendamenti, che la Tari dall’anno prossimo sarà più bassa di 200 mila euro più eventuali sanzioni a carico della Tradeco per inadempienze contrattuali e il pagamento dell’Imu sui terreni agricoli è più attenuato rispetto al passato. Ha concluso infine il primo cittadino, Rocco Leone, sostenendo come l’Amministrazione si sia impegnata per la tutela ambientale delle pinete, del Bosco Pantano, la fornitura di energia elettrica in alcuni nuovi comparti, il finanziamento per l’area camper, il piano dei chioschi sulla Duna attrezzata e dei tagli ai trasferimenti subiti.


Gabriele Elia

(fonte il Quotidiano del Sud)

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