POLICORO – Il cuore oltre l’ostacolo. Trent’anni sono tanti per tutti
ma non per l’Ing. Antonio Frasca, dirigente scolastico e fondatore della scuola
privata “A. Volta” del centro jonico. Il 13 dicembre per celebrare questo
anniversario organizzerà un convegno con il mondo produttivo locale, ma nel
frattempo dal balcone di via Puglia campeggiano già i numeri 30 scritti a
caratteri cubitali che si illuminano di blu la notte. Nella sua stanza ci
accoglie con l’entusiasmo che lo ha sempre contraddistinto in tanti anni di
insegnamento e di amministratore/imprenditore. “Trent’anni sono due generazioni
–osserva- e tra le mie più grandi soddisfazioni c’è quella di vedere oggi i
figli di coloro i quali sono stati iscritti qui: per la precisione sono sette
genitori che ora hanno anche i propri figlia qui. Nel corso di questi tre
decenni hanno conseguito la maturità 1740 alunni, di questi un terzo sin sono
laureati e altrettanti si sono inseriti nel mondo produttivo con il diploma di
ragioniere. Tra i miei iscritti c’è stato anche Nicoletti, quello dei
salottifici di Matera. Sono originario della Campania e per motivi di lavoro
stavo a Trebisacce nel 1984, però capitavo ogni tanto a Policoro e capii subito
le potenzialità di questa città. Anche se a dire il vero quando decisi di
aprire la prima scuola privata laica ci fu chi, il Prof Orofino di Policoro,
che mi disse: ‘questo napoletano è un pazzo’. Il primo anno si iscrissero in
via Brescia 42 alunni e poi con il trascorrere del tempo siamo andati in
crescendo tanto che già nel 1987 il ministero dell’Istruzione ci ha
riconosciuti nell’ordinamento scolastico nazionale. Il gruppo coeso, la qualità
della formazione e la centralità della persona sono da sempre la nostra forza.
Grazie ai buoni risultati ottenuti ci siamo trasferiti in un edificio più
grande di via Mazzini e poi dopo qualche anno ci siamo insediati qui in un locale
nella centralissima via Siris. Ho voluto intitolare la scuola ad Alessandro
Volta perché rimasi colpito in positivo quando visitai il museo di Como dello
stesso fisico, nonostante il nostro indirizzo non sia propriamente tecnico al
100%. Un’altra mia soddisfazione –conclude- fu quando nel 2000 una legge
nazionale ci diede la possibilità di diventare scuola paritaria da legalmente
riconosciuta che eravamo sino all’anno prima”.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano del Sud)
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