POLICORO – Nella
mattinata del 6 febbraio nella sala consiliare del Palazzo di città il mondo
agricolo iscritto alla Coldiretti si è incontrato con le istituzioni,
amministratori del comprensorio; l’onorevole Maria Antezza (Pd) e l’assessore
regionale al ramo, Luca Braia (Pd), per fare il punto sulla crisi post calamità
naturale di un mese fa: neve e conseguente gelata. Sul settore primario
dell’economia lucana, nei vari interventi susseguitisi, piove sul bagnato nel
senso che alle difficoltà di mercato si aggiungono pure gli imprevisti come
appunto le calamità naturali. Ecco dunque alcuni sollecitazioni poste dalla
Coldiretti alla politica nazionale e regionale, che poi sono quelle con le
competenze settoriali: richiesta di calamità naturale al Governo di Roma;
rivisitazione della legge nazionale 102 sulle provvidenze all’agricoltura; meno
burocrazia nelle procedure di aiuto al settore; utilizzare la misura 5.2 del
Psr (Piano di sviluppo rurale) per aiutare le imprese agricole; monitorare chi
effettivamente ha subito danni post freddo/gelata per evitare speculazioni di
sorta nel settore; non penalizzare chi non ha potuto sottoscrivere le polizze
assicurative. Tutto questo nasce per alleviare gli agricoltori dalla perdita
delle colture ortive (carciofi, cavolfiori, finocchi,); agrumi e in parte pure
piantagioni di fragole dovute, appunto, alle temperature polari di un mese fa
che hanno raggiunto le temperature di meno 4-5 gradi per diversi giorni. Queste
le richieste più urgenti della Coldiretti (uno dei sindacati di categoria
dell’agricoltura) alle istituzioni. Dal canto loro i due esponenti politici
presenti al tavolo dei relatori non si sono sottratti nel rispondere a queste
istanze e prendere impegni. In particolare Maria Antezza ha sostenuto che la
legge 102 è stata derogata con più fondi messi dal Governo dopo il sisma delle
scorse settimane nel Centro Italia ma bisognerebbe fare un ulteriore sforzo per
rimpinguare lo stesso allargando i beneficiari. L’onorevole si è impegnata a
derogare la stessa 102 aggiungendo ai danni subiti dalle imprese anche quelle
alla produzione in modo tale che anche la Regione potrebbe intervenire con
soldi propri per le imprese agricole lucane. Infatti Braia ha sostenuto che il
Psr non si può toccare, per le calamità, secondo il Regolamento Ue. Lo stesso
assessore ha portato dei numeri che danno il senso dei danni, al lordo delle
speculazioni però: 93 Comuni colpiti; 1450 domande pervenute in Regione al
31/01/2017 di risarcimento danni di cui solo 30 ammontano a 18 milioni di euro;
solo 13 dipendenti girano per le verifiche e, infine, entro il 20 febbraio
chiusa la stima dei danni che ammonterebbero a 50 milioni di euro, partirà la
richiesta al Governo dello stato di calamità dopo il quale si passerà al
ristoro dei danni, previa certificazione di attività. Tra gli impegni che
Antezza ha preso ci sono anche: esonero dei contributi previdenziali; esonero
dei pagamenti degli interessi sul credito agrario e abbassare dal 30 al 20% la
soglia comunitaria dei fondi di stabilizzazione al reddito. Per avere un’idea
dei danni causati dal cattivo tempo che ha mandato al macero ortaggi e frutta
di stagione basti guardare all’aumento dei prezzi alla vendita delle colture
sopravvissute alla calamità; infatti anche i consumatori finali sono penalizzati
dall’impennata dei costi.
Gabriele Elia
(fonte il Quotidiano
del Sud)
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